Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2009
Durata:66 min.
Etichetta:Scarlet
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. THE TOUCH
  2. BLACK ICE
  3. WHEEL OF FORTUNE
  4. MIMICKING DEATH
  5. THE DANGER ZONE
  6. ONE OF A KIND
  7. TOMMY'S CANE
  8. STILL WALKING
  9. WALLS OF SYMPATHY
  10. FALLING AWAY
  11. JUSTIFY
  12. THY WILL BE DONE

Line up

  • Michele Luppi: vocals, acoustic piano, keyboards
  • Michele “Dr. Viossi” Vioni: lead guitar
  • Giorgio “JT” Terenziani: bass
  • Davide Montorsi: guitar
  • Paolo “Dimitri” Caridi: drums
  • Andrea “Tower” Torricini: guest on bass
  • Federico Puleri: guest on guitar
  • Matteo Amoroso: guest on drums
  • Oleg Smirnoff: guest on keyboards

Voto medio utenti

E’ noto che, come sostiene fieramente la “saggezza” popolare, “chi ben comincia è alla metà dell’opera”. Diciamo, dunque, che per una banda musicale, poter contare su una delle migliori voci rock del nostro fantasmagorico Belpaese, rappresenta sicuramente un rassicurante inizio.
Aggiungete un sontuoso manipolo d’eccellenti musicisti (prestigiosi ospiti compresi!), una dozzina di preziose composizioni, capaci di mescere con gusto sopraffino, in un’intrigante sceneggiatura “concettuale” che trae ispirazione dal best-seller di Stephen King “La zona morta”, power / heavy metal, zampilli prog e hard rock melodico, includete altresì una produzione esplosiva, e sarà facile intuire che l’opera può tranquillamente considerarsi pressoché completa.
Abbandonati i Vision Divine ad una latitudine prossima ai 9 Gradi ad Ovest Della Luna, è giunta l’ora per il vocalist extraordinaire Michele Luppi di tornare a dare libero sfogo alla sua scintillante laringe, con una formazione denominata Killing Touch e con un album, questo “One of a kind”, davvero lodevole sotto parecchi punti di vista.
Potente, vario, avvincente ed ispirato, il debutto dei nuovi protetti di casa Scarlet colpisce per la qualità media del suo programma e, tutto sommato, anche per la coerenza con il quale riesce a far convivere tutti i succitati elementi costitutivi, risultando alla fine ben di più di una “semplice” occasione per Luppi di sfoggiare le sue variegate passioni artistiche e la sua comprovata duttilità nel campo della fonazione modulata.
L’opener “The touch”, rompe immediatamente gli indugi e offre una plausibile vetrina di quello che attende l’ascoltatore nel prosieguo: dinamismo e forza fisica, ma anche estro e passionalità, impreziosite da linee melodiche cangianti e contagiose.
Caratteristiche che ritroviamo, dunque, un po’ in tutto il disco, in dosi variabili e con modesti pinnacoli di questa o di quella peculiarità, mantenendo costante il livello d’interesse e di godibilità uditiva.
Ecco che “Wheel of fortune”, “Mimicking death” (leggermente meno efficace, a dire la verità), “The danger zone”, “Tommy’s cane”, “Walls of sympathy” e “Thy will be done”, si manifestano con una maggiore propensione d’indirizzo power/metal/prog, ma senza perdere il necessario eloquio melodico, mentre “Falling away”, “One of a kind” e ”Justify” (la mia preferita!), orientati a tracciati di hard “adulto”, svelano verve, sentimento e sensibilità evitando comode stucchevolezze e conservando una notevole dose d’intensità espressiva.
Discorso a parte merita, poi, “Still walking”, una lunga suite di solo pianoforte, pregna di raffinatezza e malinconia, da giudicare anche piuttosto “coraggiosa” in un contesto di questo tipo.
Forse, a voler essere estremamente “fiscali”, si potrebbe criticare la scelta di applicarsi in una formula non esattamente rivoluzionaria e nemmeno troppo disgiunta dal recente passato artistico del cantante di Carpi, aspetto che per di più sembra quasi evocare una sorta di “sfida” tra Visione Divina e Tocco Che Uccide e magari pure riesumare una “singolar tenzone” tra grandi interpreti vocali … personalmente non sono particolarmente interessato a queste (eventuali) questioni, ritenendo veramente importante soltanto il fatto che entrambi dimostrano di saper fare piuttosto bene il loro lavoro, per la gioia di tutti sostenitori di questo genere e, in generale, della buona musica.
Recensione a cura di Marco Aimasso
molto interessante

Dopo diversi ascolti è più efficace, all'inizio sembrava più semplice.

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.