I magiari
Damned Spirits’ Dance debuttano con questo “
Weird Constellations”, disco di presunto avantgarde black metal.
Parlo di presunzione perché questo disco è assolutamente artefatto, manieristico, gioca a stupire senza averne le capacità, come un giocatore di poker che va giocarsi la mano con una coppia di 2.
Black metal, tastiere, tirate progressive, vocals talvolta teatrali, visioni fantasy, tutto shakerato alla meno peggio.
L’impressione che se ne ricava è che la band subordini la voglia di stupire al songwriting, con il risultato che questo disco non ha canzoni veramente valide, e non stupisce affatto. Almeno che non si vogliano considerare “stupefacenti” canzoni come “
Devil’s On His Way” e “
Raven”, quest’ultima una piece dai beat elettronici di dubbio gusto, gli stessi della orribile title-track.
Non tutto è male, ad esempio “
The Angel And The Dark River” è molto evocativa, ma solo grazie alla voce femminile che rende la canzone interessante, oppure “
Cold Winds/A Dream Vision”, altra canzone tirata abile a cambiare mood durante il suo svolgimento. Per il resto è metal estremo da “niente di che”, come ad esempio “
TSS” o “
Black Savage”.
È inutile che i
Damned Spirits’ Dance ce la menino con la storia del viaggio attraverso l’inconscio che la loro musica dovrebbe provocare. Probabilmente l’unico viaggio che vi procureranno sarà quello urgente verso il vostro gabinetto.
E non venissero a parlarci di musica emozionale, non è assolutamente il loro caso.
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