Mustywig - Knowledge of Another Sun

Copertina 8

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2009
Durata:49 min.
Etichetta:Black Fading

Tracklist

  1. THE CONJURY OF THE SILENCE
  2. AU REVOIR
  3. 2012
  4. EVOLUTION
  5. SHADE-GROWN FUTURE
  6. MIRROR IN A DESERT
  7. AREA 51
  8. EVERYTHING TURNS TO DUST
  9. PROJECT BLUE BOOK
  10. MAJESTIC-12
  11. KNOWLEDGE OF ANOTHER SUN
  12. ABDUCTIONS

Line up

  • Chuck: guitars
  • Alex: vocals
  • Ciro: bass
  • Mario: drums
  • Paolo: guitars, synth

Voto medio utenti

Nati nel 1996, i napoletani Mustywig hanno tanti anni di gavetta musicale alle spalle, rappresentati da diversi demo, partecipazioni a compilation e realizzazione di alcuni mini-cd ed EP, e grazie alla Black Fading Records di Cristiano Santini (che i più vecchietti di voi ricorderanno come cantante e leader degli storici Disciplinatha, ho ancora il nastro di "Abbiamo pazientato 40 anni. Ora basta!" che tempi...) giungono finalmente alla pubblicazione del loro (se non erro) secondo album ufficiale sulla lunga distanza, ovvero questo "Knowledge of Another Sun", che colpisce immediatamente per il suo look minimalista ma azzeccato.

A quanto ne sappiamo, la band ha sperimentato molto in passato ed il risultato ci appare chiaro in questo nuovo lavoro, pregno di sfaccettature e di esperienze, piuttosto distanti dall'hardcore di un tempo, oggi un pout pourry di heavy rock, dark, elettronica, tanta melodia "intelligente" e ricercata, che va quasi a sfiorare il pop anni '80, riportandoci alla mente la classe di bands storiche quali i Mr. Mister.
L'ottima apertura di "The Conjury of the Silence" fa il paio con la successiva "Au Revoir", sincopata e coinvolgente soprattutto grazie alle indovinate linee vocali, ma prima di giungere al singolo "Shade-Grown Future", da cui è stato tratto un video che possiamo vedere in calce alla recensione e che per questo non passo in dettaglio, veniamo colpiti dalle velleità quasi apocalittiche (diremmo doom ma saremmo fuorvianti) di "2012", sonorità che troviamo meno rarefatte verso la seconda parte del lavoro.
Seconda parte che, se vogliamo, appare ancora più interessante della prima grazie a brani come l'intimista "Everything Turns To Dust", una sorta di ballad, ma soprattutto per la carica dirompente sviluppata da "Area51", senza dubbio il picco creativo di "Knowledge of Another Sun", così allo stesso tempo classico ma carico di influenze elettroniche, liricamente potente tuttavia inizialmente con vocals filtrate, per poi svilupparsi in un duetto strofa/chorus assolutamente da brivido e degno del migliore gruppo metal anni '80: indubbiamente dal valore cristallino.
La suite omonima di 12 minuti a chiusura del disco suggella una prova maiuscola, coraggiosa e personale, sforando nello psichedelico a conclusione di un viaggio dai mille aspetti ed esperienze, quasi a voler riprendere il cammino fin qui svolto dalla band partenopea.
Da segnalare la prova del singer Alessandro, eclettico e capace di svettare alto così come sussurrare poesia od urlare rabbia, e la produzione ad opera proprio di Cristiano Santini dei Disciplinatha.
Un disco veramente "bello", nell'accezione più sempice di questa parola e pieno sia di passione sia di coraggio; godetevi il video di "Shade-Grown Future" e lanciatevi nel mondo dei Mustywig.


Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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