C'è voluta una vera e propria rivoluzione per rivedere questi
Trail Of Tears sul mercato musicale, a causa di un totale (se non completo) depennamento da parte della ormai ex-line up. Deve essere stato un lavoro duro per Ronny Thorsen ricominciare, ripartire praticamente da zero, accompagnato da musicisti "sconosciuti" che potevano alterare in modo irreversibile la loro natura tipicamente Gothic Metal. Ascoltando questo nuovo
Bloodstained Endurance si intuisce al primo istante che non è cambiato poi molto, semmai si è fatto avanti un certo indurimento, soprattutto nelle vocals maschili che raggiungono vette di acidità e cattiveria vicine al growl, magari è solo colpa della grande quantità di frustrazione da sfogare. Incuranti delle mode e dei trend la band porta avanti il loro discorso fatto di doppie voci, maschile/femminile, e dei soliti riffs quadrati e dall'incedere non troppo veloce, il tutto supportato da una sezione ritmica d'acciaio. Per quanto mi riguarda questo Bloodstained Endurance potrebbe essere inserito tranquillamente nella categoria dei dischi da dimenticare, ma è comunque sia d'obbligo sottolineare come questi ragazzi ci credano, e lo si avverte da un coinvolgimento estremamente passionale che esplode in canzoni come The Feverish Alliance, In The Valley Of Ashes e ci metto anche The Desperation Corridors. Qualche volta si fanno prendere la mano e scivolano su arrangiamenti sinfonici, a dire il vero un po' troppo pacchiani, meglio quando danno spazio alla loro cafonaggine Gotica. Il ritorno dei Trail Of Tears non potrà che fare contenti tutti gli appassionati del più classico Gothic Metal contemporaneo, per tutti gli altri la vedo difficile che rimangano soddisfatti, o anche lontanamente interessati.
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