I francesi
Kickback esistono da quasi un decennio e solamente adesso giungono al debut album con questo “
No Surrender”.
Proclamandosi fieri portabandiera della “
middle finger & fuck you attitude”, i nostri danno alle stampe un disco dalla ferocia impressionante, dove si fondono metal, crust e hardcore, con un vocalist dalle corde vocali atroci (forse il punto debole della band).
Non pensiate però che la band punti tutto sulla velocità, anzi, a volte ci sono dei rallentamenti paurosi, con un mosh incredibile, che fanno di alcuni pezzi, segnatamente “
Still On The Prowl”, dei veri e propri monolite in quanto a pesantezza.
È inutile che vi dica che, tuttavia, quando la band decide di accelerare, “
Aging Disgracefully”, fa male, molto male.
La band ci sa fare alla grande, talvolta sconfina in territori postcore, più alternativi e contaminati, facendo il verso alle più blasonate bands americane, come in “
The Law Of The Self”, una canzone che mette a nudo i nervi e li scortica con una lametta, prima di buttarci su sale e aceto.
Talvolta l’intensità oltrepassa i livelli di guardia, raggiungendo picchi difficilmente sostenibili, come nel caso di “
If I Die Tonight” o della conclusiva “
Warpath”.
Dicevo che forse la voce del singer è il punto debole, ma questo è un dato opinabile, perché di fronte al poco dinamismo vocale e al tono troppo orientato sulle crusty vocals, fa da contraltare il fatto che ciò non fa altro che rendere il sound più disturbante, molesto, insostenibile.
La morale della favola è che da qualsiasi parte lo si guardi questo “
No Surrender” spacca il culo. E fossi in voi correrei a comprarmelo. Subito.
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