Già immagino il ghigno beffardo di Grazioli mentre infilava il CD degli
Elegy Of Madness nel mio pacchetto da recensire...è infatti risaputo il mio rapporto non proprio amichevole con proposte musicali del genere. Tuttavia mi sono fatto forza, ed una volta inserito il dischetto nel lettore sono rimasto per prima cosa piacevolmente sorpreso di non trovarmi di fronte un gruppo all'inseguimento di facili trend musicali (chi ha detto Lacuna Coil?). Questo
“The Bridge Of Sighs” è la prima prova full-lenght del gruppo di Taranto e segue di due anni il demo
“Another Path”. Le influenze degli Elegy Of Madness sono da ricondurre a gruppi come Nightwish ed Epica, ma anche al prog metal (Dream Theater) ed al prog rock anni 70. Il gruppo porta avanti con convinzione la sua musica e le sue idee filosofiche, legate allo spleen ed al distaccamento dalla realtà terrena, lungo le nove tracce del disco: la voce di
Anja (anche autrice dei testi) è stupenda e la ragazza è dotata di una tecnica eccellente, così come i restanti membri della band, sempre più impegnati in magniloquenti evoluzioni progressive. Sempre presente anche l'aspetto gotico, ma legato più all'atmosfera ed al lato emotivo/emozionale del disco, piuttosto che a quello musicale. Sembrano infatti più frequenti i riferimenti alla musica barocca e neoclassica, ed in questo caso vorrei segnalare gli ottimi arrangiamenti delle orchestrazioni.
Un disco fondamentalmente ben fatto, questa Elogia Alla Follia, che oltre ad un ottimo songwriting e ad un'ottima tecnica esecutiva, presenta un'eccellente lavoro di produzione: aspetto direi fondamentale per lavori del genere. Certo, non c'è nulla di particolarmente originale od innovativo, ma, fondamentalmente,
chissenefrega.
L'ultima frase della biografia del gruppo recita:
“L’obiettivo degli Elegy Of Madness rimane quello di poter comunicare, a chi li ascolta, la passione musicale dei singoli elementi: unica fonte di energia da cui il gruppo trae la forza necessaria per poter affrontare le giuste difficoltà ed i notevoli sacrifici che il mondo della musica impone.” Bene, a mio avviso questo obiettivo è ampiamente raggiunto.
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