Gli
Erodes non sono proprio un gruppo nuovo nell'underground nostrano, e mi spiego subito: alcuni membri di questa formazione fanno parte anche del progetto Last Minute To Jaffna, un gruppo realmente disagiato e affascinante, con quel loro Doom Metal sperimentale e allucinogeno. Era quindi lecito aspettarsi cose ottime anche da questi Erodes e dal loro
Ep 2008, però qualcosa non funziona a dovere, a causa di uno stile che inizia ad essere forse troppo abusato, con quel tono intelluttuale e cervellotico che alla lunga non riesce a far sprigionare il fiume in piena di note che almeno nelle premesse dovrebbe sollecitare. Sia chiaro, gli Erodes non sono affatto dei cretini, anche perchè cercano continuamente una via personale e originale alla musica, con il risultato di mettere in evidenza un songwriting stanco e poco fluido. Brani come One Invisible Day e Six Hours Later nascondo quel gene positivo che evidentemente deve ancora essere esplorato in pieno, forse ancora schiacciato da un po' di ruggine che con il tempo e una buona dose di pazienza può essere rimossa. In chiusura si presenta Just Another Seventh Song, in versione live, dove le cose migliorano e mettono in mostra un gruppo meno "legato" e più istintivo. Alla prossima.
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