Gli
Alchemy Room arrivano da Torino, ed il progetto ruota intorno alla figura di Fabio La Manna, chitarrista con una multiforme passione per la musica metal e i suoi dintorni più progressivi. E’ così, dopo un paio d’anni, che il buon Fabio mette in piedi un quartetto, con la brava Irene Mondino dietro il microfono, per dar voce alla sua anima più progressiva e malinconica.
“Origin of Fears”, infatti, è un lavoro molto eterogeneo, dove la componente progressive si sposa con atmosfere molto gothic-oriented, fornendo un sound spesso tendente al cupo, triste e melanconico. Le sei composizioni, tutte abbastanza lunghe, lasciano spazio ai quattro musicisti di esprimere il loro estro allo strumento, forse l’unica cosa da mettere in dovuta evidenza è una struttura un po’ troppo attaccata ai cliché del genere, un suono non ancora molto maturo ed una produzione ancora troppo “da demo”. Il cd, in buona sostanza, è piacevole, interessante nei suoi frequenti cambi di tempo, sorretto da chitarre decisamente metal e da strutture prog che improvvisamente senti andare a braccetto con la vellutata voce di Irene. Un’alchimia strana, in un contesto che si colloca a metà strada tra prog e gothic, ma in cui gli spunti interessanti non mancano di certo.
Personalmente, considero “Origin of Fears” un lavoro ancora acerbo, ma con al suo interno spunti e idee interessanti, che potranno fiorire adeguatamente in un futuro, mi auguro, molto prossimo. Ah, a proposito: la band cerca un bassista, se ve la sentite fatevi sotto sul loro
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