Copertina 6,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2003
Durata:68 min.
Etichetta:Mausoleum
Distribuzione:White 'n' Black

Tracklist

  1. LACK OF INDEPENDENCE
  2. LISTEN
  3. SUFFER
  4. IT WOULD ONLY BE A LIE
  5. MISS WORLD
  6. CAUGHT IN AN ILLUSION
  7. THE URGE
  8. WAKE UP
  9. SNAKE IN THE GRASS
  10. THIS IS GOD
  11. AWAKE FROM YOUR SLEEP

Line up

  • Christian Gruber: vocals, guitars
  • Thomas Prethaler: bass
  • Mario Scheiber: guitars
  • Helmut Winter: drums
  • Richard Edlinger: keyboards

Voto medio utenti

Interessante e articolata band austriaca, gli Ekpyrosis danno vita con questo After War ad un’insolita miscela sonora che si muove su diversi piani musicali, dall’heavy al rock con sferzate molto più energiche, quasi thrash, in particolare per il cantato incisivo di Christian Gruber.
Particolare riguardo è dato alla melodia, sia nei refrain molto orecchiabili, ma per questo mai scontati, anzi, sempre rivolti alla ricerca di qualcosa di personale e originale, sia negli arrangiamenti e nella struttura dei brani, i quali meritano successivi ascolti per poter essere assimilati completamente. Con queste premesse After War si presenterebbe da sé come un più che valido prodotto, se non fosse che gli Ekpyrosis peccano di tanto in tanto di immaturità ed eccessiva articolazione che porta alla svalutazione stessa di brani che, in alcuni casi, potrebbero riuscire più convincenti. In ogni caso, da salvare c’è molto in questo disco, dai ritornelli di una “Refrain” al buon lavoro generale delle ritmiche in brani come “Miss World” o nella introduttiva “Lack Of Independece”. Unico appunto “negativo” da aggiungere a quanto già detto va all’uso delle tastiere, qui più che altrove in grado di appesantire (in senso negativo) il sound della band, in particolare nelle parti più aperte e rilassate, dove la loro presenza si fa a tratti fastidiosa..
Complessivamente il prodotto in questione riesce ad interessare e a portare anche una certa ventata innovativa in ambito metal e la band lascia ben sperare per il futuro e per le prossime realizzazioni, le quali, con qualche accorgimento in più, non mancheranno di destare maggiori attenzioni tra pubblico e critica. Da tenere d’occhio.
Recensione a cura di Marco 'Mark' Negonda

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