Sarebbe da folli aspettarsi qualcosa di nuovo (stilisticamente parlando) da parte dei
Municipal Waste, una band che è nata con il chiaro intento di non proporre nulla di nuovo e di pulirsi il deretano con modernismi di qualsivoglia tipo. Filosofia che viene ribadita fortemente anche in questo nuovo
"Massive Aggressive", quarto full-length per la scanzonata band americana che non ha variato di una virgola la propria attitudine: thrash dalle fortissime e preponderanti tinte hardcore come se piovesse, dunque, condite da una ricerca del refrain catchy di quelli che ti fanno urlare pugno al cielo. Il tutto condito da un immaginario uscito direttamente dagli anni '80, con tanto di riferimenti nucleari e film horror di serie Z degni delle più becere puntate di Creepshow con Zio Tibia. Dopo la splendida doppietta iniziale di "Waste'em All" e "Hazardous Mutation", i paradigmi compositivi dei Municipal parevano mostrare qualche crepa, anche a causa di un sound perennemente assestato sulle medesime coordinate; ecco quindi che il precedente "The Art Of Partying" è apparso meno fresco dei suoi predecessori, pur cacciando qualche perla che di certo ha arricchito il repertorio del gruppo. Con "Massive Aggressive" questa sensazione si acuisce ancor di più: il thrashcore dei Municipal presente la solita ricetta, fatta di canzoni brevi e ficcanti, adattissime a scatenare un moshpit violento e divertente; peccato tuttavia che al di là della innegabile "botta", siano pochi i pezzi memorabili, e tra questi vanno citati senza dubbio "Wolves Of Chernobyl", "Mech-Cannibal", "Divine Blasphemer", "Wrong Answer" e la titletrack. Di certo se mettete il disco come sottofondo ad una festa nessuno avrà nulla da obiettare, ma per un ascolto più "ponderato" è evidente come la vena creativa dei Waste sia in fase calante dai tempi dell'esordio.
Mettiamola così: i Municipal Waste sono una band che acquista realmente senso solo nell'ambito live, dove la carica e l'energia del loro thrashcore da il meglio di sè e garantisce il divertimento. Considerate il disco come il pretesto per vederli nuovamente in azione su un qualche palco, dopo numerosi beerbong e pronti a surfare coadiuvati dalle immancabili tavolette. La musica farà il resto!
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