[... I Rebellion non sembrano (o non riescono...) comunque voler tagliare il cordone ombelicale che li lega ai Grave Digger ...]Questo era il mio pensiero dopo l'ascolto di "Miklagard - The History of the Vikings - Volume II" (2007), ed ora con questo nuovo EP, anticipazione del loro quinto album, i Rebellion, non fanno che rafforzare questo accostamento. Già, perché gli ex Uwe Lulis e Tomi Göttlich vanno addirittura a ripescare un classico come la stupenda "Rebellion, the Clans Are Marching" (da "Tunes of War" del 1996, al quale comunque presero parte entrambi), riproposta con un azzeccato riarrangiamento che gli dona una veste più possente ed enfatica, ma direi meno "sofferta" dell'originale, con una buona prova di Michael Seifert, vocalist sempre a metà strada tra Frank Knight (X Wild), Thorsten Kohlrausch (Dark At Dawn) e lo stesso Chris Boltendahl. Da segnalare pure come nella versione in commercio troverà posto proprio un live video di questo brano.
Seguono poi un paio di canzoni che ritroveremo sull'imminente "Arise: from Ginnungagap to Ragnarok - History of the Vikings, Vol. III", la cattiva "Arise" (quasi più nelle corde dei Sentenced di "Amok" che in quelle tipiche dei Grave Digger), e la rocciosa e teutonica "Ragnarök", con le chitarre acceptiane di Uwe Lulis e della "gentil donzella" Simone Wenzel.
Chiude la parte audio l'inedita "My Blood in the Snow", che sembrerebbe la più meditata dell'EP, per quell'inizio incentrato sulla chitarra acustica ed una voce sofferta, ma che poi prende rapidamente sentieri più irti e spigolosi, discretamente riuscita anche se il refrain non la sorregge completamente.
I Rebellion sembrano ancora più presi a "rosicare" piuttosto che a cercare di prendere il volo dalla "casa madre", ma comincia ad intravedersi qualche spiraglio in più, come ad esempio "Arise".
L'imminente uscita del terzo capitolo della "History of the Vikings" ci dirà qualcosa di più sul loro coraggio e sopratutto sulla loro bravura.
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