Formatisi a Glasgow solo nel 2006, i
Concept of Time hanno bruciato rapidamente le tappe, passando dal demo "Suffer in Silence" (2007) a questo EP autoprodotto, che ci fa conoscere una formazione dalle grandi potenzialità.
Dopo un'affascinante intro strumentale (beh, a parte un breve dialogo) intitolata "Open Your Eyes", tocca alla titletrack rompere gli indugi, subito scattante e scandita dal drumming di Phillip Morrison, ma poi cangiante e ricca di spunti fino all'atmosferica porzione finale. E non manca di pathos e di variazioni sul tema nemmeno la seguente "Nothing More than a Memory" che riparte proprio da dove ci aveva lasciato "A New State of Thought" e ci consegna direttamente a "Eternal Sleep", altro brano intenso e drammatico grazie anche all'inserimento un malinconico piano. L'inizio della conclusiva "Embrace the Lie (Apocalypse)" sembra quasi preludere ad un brano di Black sinfonico, ma sebbene nel suo prosieguo non manchino cori insistiti e passaggi orchestrali, mantiene un'identità decisamente più Progressive, per quanto sempre calata in un contesto Metal.
Anche per la vena malinconica che li caratterizza, un probabile termine di paragone per inquadrare i Concept of Time potrebbe essere rappresentato dagli ultimi Evergrey, ma si può provare anche con Threshold, Paradise Lost e Symphony X.
Qualche appunto a questo EP lo si può fare solo per alcuni passaggi di tastiera, ma più per la resa dei suoni che per le idee messe in campo dal comunque bravo Scott McLean, mentre tra i singoli non si può che sottolineare l'ottima prova di Tom Perrett, tanto alla voce quanto alla chitarra.
Più che una promessa...
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