A guardare la formazione si potrebbe tranquillamente dire che questi
Ex Deo sono i Kataklysm sotto un altro nome, e per certi versi non è proprio errato dirlo. Capitanati da un Maurizio Iacono in piena fase "storica" questi Ex Deo nascono come una sorta di tributo alla storia del Glorioso Impero Romano, e un titolo come
Romulus mi sembra alquanto esplicativo. Ovviamente se siete abituati al tirato Death Metal dei Kataklysm rimarrete spiazzati nell'ascoldare questo esordio, perchè pur mantenendo certe curvature estreme lo stile con cui si esprimono gli Ex Deo è una sorta di Metal estremo dalle tonalità fortemente epiche e maestose, dove al posto delle tastiere viene deciso di dare maggiore sfogo ad una maestosità intesa come carnalità e atmosfere sanguinolente. Le canzoni sono tutte abbastanza lunghe e vanno spesso a richiamare i migliori Bathory, ma anche Amon Amarth et similia, svuotati ovviamente da tutto l'immaginario pagano/vichingo. Per essere molto lungo questo Romulus si lascia apprezzare per via di una orecchiabilità di fondo che in canzoni come Storm The Gates Of Alesia, Cry Havoc e Blood, Courage And The God's That Walk The Earth si fa portabandiera di uno stile battagliero e grezzo. I dettagli sono molti in questo album e sono tutti da ricercare in un concept lirico che per forza di cose non può tracciare secoli di storia in poco più di un'ora, ma riesce ad ogni modo ad influenzare la musica dalle fondamenta. Qualcosa da snellire ci sarebbe ma si avverte l'esperienza di musicisti navigati e con anni di Metal sulle spalle. Romulus è affascinante, crudo, e al tempo stesso atmosferico, come stare ad un metro dallo scontro sul campo di battaglia. E' strano che dal Canada arrivi un prodotto simile, eppure è giusto ricordare che anche qui oltre ai Centvrion ci sono band come i Cain che ben prima degli Ex Deo si sono cimentati in avventure simili.
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