Preceduti da un chiacchiericcio web ed un battage pubblicitario niente male, tra cui spiccano gli elogi di un certo
Bruce Dickinson alla luce dell'EP di debutto "
Pay View Love" del 2007 (oggi introvabile), ecco che arriva sulla nostra scrivania il debutto discografico degli inglesi
Outcry Collective intitolato "
Articles", come ultimamente spesso avviene per l'attentissima label albionica
Visible Noise, che finora almeno in termini qualitativi non ha mai perso un colpo.
Ma talvolta delle aspettative così alte potrebbero rivelarsi una pericolosa arma a doppio taglio.
L'hardcore, misto come sempre a pop, hard rock e qualcosina di più strettamente metal in senso classic, stavolta si fonde anche con una componente che solitamente non viene mai accostata a queste sonorità, ovvero del buon southern-rock, con risultati alterni o quantomeno sorprendenti, ma non sempre in positivo.
Il risultato finale che emerge da questo "
Articles" non sembra far urlare al miracolo nè all'indecenza ma semplicemente può essere accolto in maniera positiva con riserva; un buon disco di debutto, coraggioso ed interessante, ma che pecca di molta ripetitività (soprattutto per quanto riguarda la voce di Mr.
Steve Sitkowski) ed accostamenti che necessitano di qualche sistematica, come le vocals urlate stile hardcore su riffs che sanno di stoner, come le "downiane" "
Dead in the Water" e "
Moonlight".
Una durata media dei brani piuttosto breve, la più che convincente produzione e scelta dei suoni ed una freschezza delle composizioni sicuramente derivante dalla giovanissima età dei nostri assegnano la sufficienza agli
Outcry Collective, anche alla luce della prima prova su lunga distanza, ma in futuro è lecito aspettarsi decisamente qualcosa di più, per non finire nell'immenso calderone di gruppi carini ma nulla più di cui si perdono le tracce nel giro di pochissimi anni.
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