Copertina 7

Info

Anno di uscita:2009
Durata:44 min.
Etichetta:AOR Heaven
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. PANIC ATTACK
  2. APRIL
  3. WHOSE SIDE ARE YOU ON
  4. FALLING DOWN
  5. LOVE IS LIKE HEAVEN
  6. ALL FIRED UP
  7. CAN'T MAKE ME
  8. RESTLESS HEART
  9. PRECIOUS
  10. SIGNIFICANCE

Line up

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Iniziamo con il classico bentornato, sempre doveroso quando c’è da celebrare il ritorno di un personaggio con un passato artistico importante, probabilmente un po’ sbiadito da una lontananza dalle scene dell’hard rock ormai considerevole.
Il soggetto di tale accoglienza risponde al nome di Bert Heerink, ex voce di Picture e Vandenberg, ed è fin da subito evidente che il suo rientro è stato organizzato con una certa cura, dacché l’albo deputato a tale operazione si avvale di un team di professionisti della scrittura musicale davvero imponente ed autorevole, con le firme di Harry Hess (Harem Scarem), Bob Daisley (Ozzy Osbourne, Gary Moore, …), Russ Ballard (Kiss, Rainbow, …), Jeff Silbar (Bette Midler, John Cougar), John Young (Bonnie Tyler, Paul Rodgers), Tony Martin (ex Black Sabbath), Carlton / Engel (Robert Palmer, Bruce Springsteen, New Legend), Lausmann / Voss (veterani del rock-rama europeo e titolari del progetto Voices of Rock, con il quale il nostro ha recentemente collaborato), in grado di certificare affidabilità e competenza dal punto di vista del songwriting.
Del resto se ne occupa la laringe di Bert, non incredibilmente strabiliante in fatto d’estensione e potenza, e tuttavia duttile, calda e adeguatamente intensa da riuscire a compensare con spiccate doti interpretative questa sua mancanza di eccezionalità, se così vogliamo chiamarla.
Insomma, un tipo di cantante che non ha bisogno di raggiungere le torreggianti vette del pentagramma o di mettere a dura prova la solidità costruttiva degli altoparlanti per dimostrare il suo valore, una lezione che non sempre i nuovi campioni della fonazione modulata sembrano aver assimilato adeguatamente.
Da tale competente liaison scaturisce un buon disco di hard melodico (“Whose side are you on”, marchiata da un pregevole riff Dokken-esque, ma anche da un non del tutto convincente contrappunto tastieristico e l’anthemica “Restless heart”, con qualcosa di Alice Cooper nell’impasto) e di AOR (“April”, “Falling down” e “Love is like heaven”, pregne di probante feeling), stemperato con puntate nel pop / rock vagamente “attualizzato” (“Panic attack”, “Can’t make me”, la vischiosa “Precious”, la buona “Significance”) e addirittura nel glam (“All fired up”), complessivamente capace di garantire tre quarti d’ora di piacevole intrattenimento, anche senza poter aspirare alle zone riservate all’aristocrazia di settore.
Un pizzico di maggiore grinta avrebbe certamente giovato all’efficacia di “Better yet ...”, ma questo “secondo inizio” nella carriera di Heerink offre un numero tale di spunti interessanti da meritare il rispetto degli appassionati e garantire al vocalist olandese, anche nella ridondanza del mercato attuale, un ruolo più che onorevole, seppur verosimilmente, per molte ragioni, lontano dai fasti degli eighties.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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