Copertina 5

Info

Anno di uscita:2002
Durata:50 min.
Etichetta:Massacre
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. N.E.W. (NEW EMBRYONIC WORLD)
  2. SYMMETRY
  3. THE MIRROR
  4. DREAMING
  5. MOONLIGHT
  6. MAZE OF EMOTIONS
  7. OBSIDIAN LIES
  8. THE DECISION (N.E.W. REPRISE)
  9. FEAR OF THE RAIN

Line up

  • Nuno Miguel de Barros Fernandes: vocals
  • Gerd Krieger: guitars
  • Stephan Flicker: bass
  • Jochen Frei: drums
  • Marion Niessner: keyboards
  • Tom Krickel: guitars

Voto medio utenti

In un mercato già sin troppo gremito di uscite power/prog, ecco arrivare il secondo full-lenght dei tedeschi Anguish, accolti ottimamente dalla critica con il precedente debutto "Lost Days of Infancy". Questo nuovo lavoro, uscito sotto le ali protettrici di una Massacre Records che punta enormemente sulla band, si apre nel migliore dei modi, con una "N.E.W. (New Embryonic World)" che pare andare oltre alle solite soluzioni comode dello pseudo-prog del giorno d'oggi. Gli Anguish dell'opener-track danno infatti l'impressione di aver compiuto un notevole passo in avanti tralasciando le forzature ritmiche volutamente laboriose ormai (purtroppo) in voga, e scegliendo invece per un sound più personale ed aggressivo, che rimanda a tratti agli Heavens Gate più eccentrici degli ultimi anni di attività. E' la voce di Nuno Miguel de Barros Fernandes a dare soprattutto quel tocco in più grazie ad una timbrica calda ricca di sfumature e carica di personalità. Insomma, questo "Symmetry" è una grande sorpresa? Assolutamente no. Le ottime premesse sono immediatamente spazzate dalla disordinata title-track, troppo lenta nel ritmo e del tutto priva di spunti interessanti. Come prevedibile, gli Anguish cancellano tutto quanto fatto di buono tornando nella banalità e nella mediocrità con evitabilissime masturbazioni solistiche e ritmiche, e non basta un refrain accattivante ad alzare il valore di un songwriting che appare così scontato. Si continua sugli stessi binari con una flaccida "The Mirror", seguita a ruota da "Dreaming", eretta su ariose melodie troppo simili a quelle delle due song precedenti, alternando parti acustiche a refrain luminosi spesso troppo prevedibili. "Moonlight", "Fear of the Rain"... Il tutto scorre via senza farti sbalzare dalla seggiola e senza picchi particolari, per non parlare di episodi del tutto evitabili come la stucchevole "Maze of Emotions". Insomma, questo "Symmetry" si trasforma immediatamente in un album come mille altri, in cui il gusto artistico viene sopraffatto da inutili sfoggi presuntosi di tecnica; senza contare poi che l'andamento delle composizioni si assesta su velocità molto basse e su melodie sin troppo easy listening, che procureranno sicuramente più di uno sbadiglio. Se proprio non siete sazi delle miriadi di uscite identiche che vengono gettate a frotte sul mercato, allora scucite i soldi anche per questo coacervo di pochezza; in caso contrario, fate pure finta di niente e passate oltre.
Recensione a cura di Lorenzo 'Txt' Testa

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