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Destruction solo un paio d'anni fa hanno festeggiato il loro primo quarto di secolo d'attività, sebbene spezzati da una lunga pausa, al Wacken Open Air 2007. E proprio questo concerto ha fornito gran parte delle canzoni che compongono "The Curse Of The Antichrist - Live In Agony" (le altre sono tratte da uno show tenutosi a Tokyo nel 2008), un doppio CD che spazia tra brani più recenti, gli immancabili classici e qualche chicca, e tra queste si colloca sicuramente la cover dei Plasmatics "The Damned" che i Destruction pubblicarono per la prima volta sull'EP "Mad Butcher" (1987) piazzata in apertura del secondo CD.
Il primo dischetto prende invece il via con l'ennesimo assalto del macellaio pazzo, a base di motosega e ritmi thrash, prima di un bel salto indietro nel tempo con un paio di classici come "Curse the Gods " (opener di "Eternal Devastation", del 1986) e "Mad Butcher" (presente già sul MLP d'esordio, "Sentence Of Death", '84), intervallati dalla più recente "Nailed to the Cross", in un altalenare che vede Schmier e soci saltare a piè pari da un lavoro all'altro.
A sorpresa troviamo anche "Cracked Brain", dall'omonimo album realizzato dopo la temporanea uscita di Schmier dai Destruction (sostituito da Andre Grieder alla voce), e se fa davvero piacere riscoprire vecchi ed indimenticati compagni di battaglie come "Eternal Ban", "Death Trap", "Life Without Sense" e "Total Disaster" o "Bestial Invasion", ma pure la meno nota "Reject Emotions", non si rimane nemmeno delusi di fronte alle ultime composizioni del gruppo, "The Alliance of Hellhoundz", con ospiti Bobby "Blitz" Ellsworth (Overkill), Peavey (Rage) e Oddleif Stensland (Communic), "Metal Discharge", "D.E.V.O.L.U.T.I.O.N." o "Soul Collector" (violentissima!), brani che hanno saputo traghettare i Destruction del nuovo millennio.
Ovviamente scorrendo la tracklist possono sorgere le solite insoddisfazioni legate alla scelta delle varie canzoni proposte, come ad esempio quella di riproporre due volte "Thrash Till Death", ma non credo si potesse davvero rinunciare alla devastante versione del Wacken, una vera chicca con ben tre batteristi sul palco (così come avviene per "Antichrist" e "Reject Emotions"): Marc Reign, Sven Vormann and Oliver Kaiser, mentre il primo drummer della band, Tommy Sandmann, si piazza al microfono con Schmier su una terremotante "Total Desaster", dove fa la sua apparizione anche il loro ex chitarrista Harry Wilkens.
Pertanto l'unico vero appunto che si può portare a questo live album è un'evidente differenza nelle registrazioni, comunque con una resa sonora sempre più che buona, tra le due locations.
Certo però che per essere solo in tre fanno davvero un casino...
bestiale, sopratutto Schmier che continua a strillare e sbraitare come un…
dannato!!
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