Copertina 4,5

Info

Anno di uscita:2008
Durata:74 min.
Etichetta:Warner Bros.

Tracklist

  1. THAT WAS JUST YOUR LIFE
  2. THE END OF THE LINE
  3. BROKEN, BEAT & SCARRED
  4. THE DAY THAT NEVER COMES
  5. ALL NIGHTMARE LONG
  6. CYANIDE
  7. THE UNFORGIVEN III
  8. THE JUDAS KISS
  9. SUICIDE & REDEMPTION
  10. MY APOCALYPSE

Line up

  • James Hetfield: voce/chitarra
  • Kirk Hammett: chitarra
  • Robert Trujillo: basso
  • Lars Ulrich: batteria

Voto medio utenti

Cinque anni fa avevamo lasciato il carrozzone Metallica impantanato nella più totale confusione condensatasi in St. Anger, uno degli album peggiori a memoria d’uomo.
Quindi, cosa aspettarsi dai Metallica nell’anno del signore 2008? Poco, a prescindere dal fatto d’essere fan integralisti o detrattori altrettanto radicali della band californiana.
Dalla prima nota di “That Was Just Your Life” è chiaro che i Metallica, dopo anni trascorsi nel tentativo di distruggere il metal dal proprio interno (rendendosi iconograficamente più imbarazzanti dei Backstreet Boys) abbiano concluso che potesse risultare lecito giocare la carta del ritorno al passato, senza però dimenticare di strizzare l’occhio a quella fetta di pubblico che è riuscito ad apprezzarli anche nel corso degli anni ‘90.
La domanda, che per ogni formazione varrebbe la vendita di qualche milione di copie, ma che per i Metallica non si pone giacché i loro dischi vendono a prescindere, è se il gruppo sia stato in grado o meno di mettere insieme un buon prodotto di mestiere, quindi nulla di artisticamente sconvolgente e innovativo, ma semplicemente ascoltabile (per capirci quello che riescono a fare da una vita band come i Motorhead).
Purtroppo per le nostre orecchie la risposta è ancora una volta no.
È innegabile che il gruppo si sia applicato nel tentativo di tornare a fare il buon quartetto metal, ma ciò che ha ottenuto non è assolutamente sufficiente.
Hetfield ce la mette tutta per cacciare fuori riff che artiglino ma al massimo riesce a graffiare come farebbe un gattino appena svezzato. Per quanto lo riguarda, però, il peggio viene fuori quando si avvicina al microfono. La sua voce, infatti, non entra mai nel contesto del pezzo risultando irritante o lagnosa (vedi "The Unforgiven III").
Hammett, invece, dimostra ancora una volta d’essere l'allievo illustre più scarso di Joe Satriani. Come faccia un chitarrista professionista con venticinque anni di carriera a comporre soli talmente banali e inutili è un dilemma avvolto in un'enigma indecifrabile.
Stesso enigma per Ulrich, verso il quale abbiamo perso ogni speranza d’ascoltarlo, un giorno, nell’atto di costruire una sezione ritmica di batteria che non sia impostata a casaccio come se dietro lo strumento ci fosse un novizio che tiene le bacchette in mano da un paio di settimane al massimo.
L’elemento potenzialmente più interessante del quartetto l’ho tenuto volutamente per ultimo, perché, dopo quindici anni di Newsted che compositivamente contava meno di zero, l’arrivo di Trujillo poteva dare adito ad una certa fiducia in merito al contributo che il bassista avrebbe potuto fornire nella stesura dei pezzi.
Fiducia mal riposta, perché del possente Robert, che molto diede ai capitoli più entusiasmanti dei Suicidal Tendencies, qui non si sente nulla.
Siccome i Metallica, per anni, sono stati sinonimo di Bob Rock non si può lesinare un commento su Rick Rubin che ne ha rilevato l’incarico. A dispetto dell’entusiasmo che percorse i fan del gruppo, convinti che Rubin avrebbe ricondotto i Metallica sulla retta via (manco fosse il produttore a comporre i pezzi…) non si trova nulla di eclatante da segnalare.
Il rullante di Lars per fortuna non suona più come una pentola Mondialcasa, ma il suono della batteria è ancora troppo secco perché giunga all’orecchio senza nuocere. Va meglio per quanto riguarda le chitarre cui, comunque, avrebbe giovato maggiore enfatizzazione dal momento che riff e soli non sono esattamente da museo della musica. Il basso anche in sede produttiva dimostra di contare poco. Nel complesso, comunque, abbiamo trovato poco azzeccato il taglio generale dei suoni che forza la mano verso una ruvidità che nel gruppo aveva senso solo in Kill Em All.
Arrivato a questo punto, non mi resta che augurare ai Metallica una pensione felice, i tempi sono ormai fin troppo maturi per compiere un passo che meritava d’essere anticipato quasi un decennio fa.
Recensione a cura di Luca 'Orphen' Recla
Sufficiente, ma è troppo tardi

Alla sufficienza ci arriva, ma i Metallica sono finiti da un pezzo, mettetevela via, non suonano + metal da un casino di tempo.

Pensavo peggio

Riciclaggio degli album degli anni '80. I Metallica tentano di proporre un disco di mestiere con risultati piuttosto altalenanti. Produzione inaccettabile per una band con un budget del genere. Batteria suonata e registrata male. Strumentale dal sapore di riempitivo e stesso discorso vale per l'ennesima e inutile "Unforgiven" che ironicamente non è nemmeno il brano peggiore.

Basta

l'ho ascoltato tantissime volte perchè volevo convincermi che questo cd fosse bello,ma purtroppo non è così.I troppi soldi li hanno rovinati,per sempre

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 03 ago 2011 alle 15:04

4,5...... è obbiettivamente uno scempio. A sto punto scrivi pure ciò che ti va o meno, libero di farlo, ma non mascherare il tutto da "recensione". I commenti personali e stupidi lasciali ai lettori; mi aspetterei di più da un recensore. L'album è bello.

Inserito il 04 lug 2009 alle 23:48

a me sinceramente piace..certo, non è ai livelli di kill 'em all o master of puppets..e di album così non si vedranno più..però sono sempre i metallica..e sono i migliori :)

Inserito il 07 giu 2009 alle 12:27

Dove sono i Metallica di Ride the Lightning? O quelli di Master of Puppets? Hanno proprio perso il loro stile originario...Cioè il disco è decente, ma ci sono certi pezzi da mettersi le mani ai capelli =)...The unforgiven III? Che mi verrebbe a significare? Hanno profanato per la seconda volta un capolavoro di canzone! Anche se devo dire che alcuni pezzi sono paricolari, fuori dal loro stile ma fatti bene e mi sono piaciuti. A parte qualche sprizzo di banalità, nel complesso do un 7, a livello di disco. Belli gli assoli,molto originali.

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