Avevo lasciato i
Carnal Rapture al demo del 2004, arrivato peraltro a ben dieci anni di distanza da quello di esordio. All’epoca rimasi colpito dalle capacità della band, ma essendo presenti soltanto due brani sul dischetto ottico, non riuscii a farmi un’idea completa del reale valore dei nostri. Dopo quattro anni (i loro tempi sono decisamente dilatati, ma d’altra parte brani del genere non si compongono certo in due giorni…) il combo capitolino dà alla luce un altro promo, questa volta più ricco del precedente, visto che sono presenti ben cinque brani. Pur se arrivato con inspiegabile ritardo qui in redazione, sono ben felice di poter dare la giusta vetrina a questo cd, in quanto fin dalle prime note della opener “Precious time” non posso che confermare quanto di buono avevo pensato ascoltando i due brani del precedente demo. Techno death metal suonato ad alti livelli, molto cervellotico, ma capace al tempo stesso di non perdere eccessivamente di vista la fruibilità dei brani. Se è vero, infatti, che in più di un’occasione restare dietro ai riff arzigogolati messi su dai nostri non è affatto semplice, è altrettanto vero che in ogni caso i pezzi scorrono via molto bene. Inevitabile pensare a band quali gli Atheist ascoltando i cinque brani presenti, ma anche la parte più modernista e intricata del metal viene spesso fuori, con riferimenti a gruppi tipo Theory In Practice o Messhuggah, soprattutto per le ritmiche ai limiti del mal di testa del drummer Daniele Belardo. In realtà l’aspetto metal non è eccessivamente marcato, mentre sia il funky che la fusion sono spiccatamente presenti nelle composizioni dei nostri, e questo forse è un elemento sul quale bisognerebbe discutere un po’. Se proprio vogliamo infatti fare un piccolo rimprovero ai nostri è che manca qualche parte più in your face, che non solo ti dà un attimo di respiro, ma ti fa anche scapocciare un po’ in santa pace. D’altra parte stiamo pur sempre parlando di death metal, e un po’ di sana violenza non fa mai male. Ma è tutto sommato un piccolo neo che non sminuisce il valore di questo promo, tant’è che sia la successiva “Caught off guard” che “Hate you and adore you” confermano quanto detto fin’ora, con cambi di ritmo repentini, tempi ultra dispari e tutto ciò che nel genere non può mancare. Il demo prosegue ottimamente con “Poison my soul”, forse uno dei miei brani preferiti tra i cinque proposti, e si chiude con “Arms tied back”. L’Italia si è sempre mostrata particolarmente avvezza a questo tipo di sonorità, sfornando ottime band che nulla hanno da invidiare alla scuola americana, se non la provenienza, basti pensare agli Illogicist, giusto per fare un nome. Beh, da oggi anche i Carnal Rapture possono dire prepotentemente la loro, basterà affinare qualcosina qua e là, inserire qualche parte più violenta e curare ancora meglio la registrazione, già di per se più che buona, a dirla tutta… E magari cambiare nome, per non confondersi con la miriade di brutal death metal band in giro, ma questa è solo una mia opinione… Le potenzialità ci sono tutte, ora non resta che aspettare il prossimo lavoro in studio, sperando che qualche casa discografica si accorga di loro perché lo meritano sicuramente…
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