Schizoidi ed avventurosi sin dal nome che hanno adottato, gli svedesi
Diablo Swing Orchestra, realizzano un nuovo album, il secondo dopo l'esordio "The Butcher's Ballroom" (2006), che è un enorme calderone di influenze, come un Tom Waits ispirato ed esaltato all'ennesima potenza.
Qualche scarica elettrica e bordata metallica, swing, ritmi tribali, cori russi, un tango, aperture sinfoniche e sopratutto un occhio di riguardo all'Opera, sopratutto grazie alla voce del soprano Annlouice Loegdlund, si susseguono senza un apparente filo conduttore. Eppure la cosa sembra funzionare.
Scorrendo a casaccio la tracklist incappiamo in una "Bedlam Sticks" malvagia, teatrale, gotica... insana, o nella ritmata "Ricerca Dell'Anima", dal titolo in italiano ma anche uno dei pezzi più lineari del disco, tutto il contrario della conclusiva "Stratosphere Serenade", intricato viaggio tra le pieghe del Progressive e del Symphonic Metal, con spunti che possono tranquillamente far pensare agli Apocalyptica.
Difficile da capire ed inquadrare, ed ancor più arduo assegnargli un voto, eppure questo "Sing Along Songs for the Damned and Delirious" ha dalla sua un non so che di affascinante!
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