Sono passati quattro anni da "Delirio No.1", ma il tempo non ha certo fiaccato i Subhuman che tornano a pestare come degli ossessi sul loro disco d'esordio.
"Profondo Rozzo" riprende un discorso che si era interrotto dopo le bordate di quella "Delirio 112" che chiudeva l'appena citato demo, e riecco furiosi attacchi a base di Thrash e Death Metal ed il cantato in italiano (per quanto poco comprensibile al semplice ascolto) da parte dell'ottimo Fabrizio ‘Zula’ Ferzola che affronta con disinvoltura - e rabbia - testi che passano dalle pornostar a temi d'attualità.
Dopo una prima occhiata alla tracklist, l'episodio che ha subito catalizzato la mia attenzione è stato "Il Bersagliere Ha 100 Penne", ma la precedono altre sei canzoni, a partire proprio dalla crudele titletrack, scatti brutal spezzati da brucianti assoli di chitarra e maltrattati dal growling devastante di Fabrizio ‘Zula’ Ferzola, soluzioni che si ripresentano puntuali nella successiva "Nata Troia" (introdotta da una breve dichiarazione d'intenti della pornostar Laura Panerai) e addirittura accelerano sulla frenetica "Trenta Denari". E non cedono terreno nemmeno le tracce successive, con "Odio Chiama Odio" e "Babbo Fatale" dove Matteo Buti e Elia Murgia danno prova di bravura ed efficacia, e tantomeno la brutalizzazione del canto partigiano "Il Bersagliere Ha 100 Penne". L'unico episodio che concede una breve tregua è proprio la conclusiva "1110 Giorni" (sul mostro di Firenze) che mantiene sempre alta la tensione, per quanto più orientata al groove che alla velocità.

36 minuti di violenza sonora convogliata in 9 shrapnel impazziti.