“
Rock and Roll Over” è il quinto, esplosivo album del Bacio a stelle e strisce uscito a Novembre 1976 e prodotto da Eddie Kramer, la cui collaborazione sarebbe proseguita sul successivo “
Love Gun”.
Indubbiamente il trittico composto da “
Destroyer”, “RnR Over” e
“Love Gun” ha rappresentato l’apice compositivo del gruppo nella seconda metà dei ’70 che ci ha regalato riff hard/metal memorabili, una produzione ruvida e potente e una serie di canzoni evergreen.
In particolare su “
Rock And Roll Over” troviamo, a mio parere, alcune gemme che magari non hanno trovato un grande riscontro a livello di popolarità ma che ci propongono i Kiss sotto una luce particolarmente hard rock, ruvida, complice anche il suono “raw” quasi in presa diretta voluta da Kramer. Il sound è meno elaborato che nel precedente lavoro ( ad esempio forse non tutti sanno che la batteria è stata volutamente registrata in una stanza chiusa degli studi nello Star Theatre di Nyc ) e già dall’ opener “
I Want You”, che parte dolcemente con un arpeggio per poi letteralmente esplodere in un roccioso hard rock impreziosito da una prova vocale sugli scudi di Paul Stanley, abbiamo un’idea su cosa aspettarci dal disco e cioè melodie semplici e potenti e riff in primo piano del duo Frehley/Stranley . La successiva “
Take Me”, a mio avviso uno dei pezzi migliori dell’album, ha un ritmo incalzante, “
Calling Dr Love” e "
Ladies Room” sono due composizioni di Simmons la prima delle quali famosa per il riff iniziale, “
Baby Driver” e “
Hard Luck Woman” sono i due brani cantati da Peter Criss, la seconda scritta da Stanley che diventerà un hit grazie alla sua linea melodica e all’ acustica delle chitarre.
Ancora Simmons ci delizia con “
Love Em And Leave Em”, gran pezzo hard rock, e soprattutto “
See You In Your Dreams” che poi verrà ripresa anche nel suo album solista qualche anno dopo, mentre lo stellato ci offre il meglio di se con uno dei suoi pezzi più duri, quella
“Makin’ Love” dal metal-riff iniziale che ha fatto scuola per l’epoca e “
Mr Speed” brano catchy ma anch’esso sorretto da un buon giro chitarristico.
Come accennavo prima questo album è forse passato un po’ in sordina, probabilmente a causa dell’enorme successo del predecessore che lo ha un po’ offuscato, ma è un lavoro duro, oscuro per certi versi e assolutamente meritevole di essere riscoperto .Spero che la recensione serva a tale scopo!