Sono rimasto interdetto. Dopo il precedente ottimo debut album (sempre su Silverdust Records), mi sarei aspettato qualcosa di più dai Bloodflowerz. ‘7 Benetictions/7 Malediction’, nonostante una produzione ultra curata e potente, non riesce ad arrivare neanche oltre una sbiadita sufficienza, in quanto è proprio sul songwriting che c’è qualcosa che non quadra, a cominciare dalle melodie della voce, che poco sembrano avere a che fare con il resto degli strumenti (con un mood decisamente più duro). Forse il buon responso in termini di critica e di vendite di ‘Diabolic Angel’ ha portato questo combo ad avvicinarsi un pelo troppo al Mainstream del Goth Hard Pop senza però affilarsi gli artigli a dovere. La rabbia e la ruvidità delle vecchie composizioni viene meno, lasciando il posto ad una sbiadita copia di loro stessi, troppo palesemente in debito con la vena commerciale intrapresa. Il problema fondamentale è che le songs non entrano in testa, ma scivolano via con fin troppa facilità, ed è un peccato, anche perché questi ragazzi hanno dalla loro un’ottima preparazione ed una bellissima voce Rock femminile …i Guano Apes già esistono e già sono arrivati a determinate soluzioni sonore qualche anno fa. Un album deludente, pensando anche all’album che mi aveva esaltato quasi un anno fa. I Bloodflowerz sembrano aver perduto la propria identità, indossando troppe volte i panni lisi di HIM, Paradise Lost, Moonspell e compagnia bella. Dischetto senza sufficiente brillantezza, se non per qualche episodio sporadico, come l’opener ‘Wild Heart’…ma è troppo poco.
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