Se devo essere onesto posso dire che stavo aspettando questi tedeschi
Geist al varco, a causa di una mia personale insoddisfazione nell'ascolto del precedente disco uscito originariamente nel corso del 2006. Si trattava di un Black Metal classico, con i soliti clichè rispettati fino in fondo, ma senza anima, e difatti le canzoni non emergevano, non aggiungevano nulla a quanto detto in molti altri album simili. La band deve essersi presa una pausa di riflessione in questi tre anni di assenza, per rielaborare nuove idee e nuovi stimoli, altrimenti non si spiegherebbero certi cambiamenti così vistosi in sede stilistica. Il terzo disco degli Geist si intitola
Galeere e tenta, riuscendoci anche bene, di mettere in evidenza un nuovo approccio al Black Metal, sempre molto tradizionale, ma con una visione più personale e fresca. La durata delle canzoni si è decisamente allungata in favore di soluzioni musicali più dilatate e melodiche, con un qualcosa di epico e solenne che fa da contorno al tutto senza mai entrare completamente in gioco, e in questo senso possono essere catalogati anche alcuni arrangiamenti di sintetizzatore che si fanno notare per la loro freddezza. Il Black Metal degli Geist, va detto, non ha perso nulla in violenza e cattiveria, si è soltanto rimodellato per raggiungere un più alto livello qualitativo, appoggiato anche da un sognwriting sicuramente più ispirato rispetto al passato. Einen Winter Auf See, Helike e la lunga traccia di chiusura (ben quindici minuti) sono le canzoni migliori di un disco che fa del metallo nero una sorta di viaggio dalle sfumature epiche e melodiche, ma al tempo stesso feroci e aggressive. In netta ripresa.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?