Il terzo album degli australiani
Scourged Flesh possiede tutte le famose apparenze che ad una prima occhiata possono confondere e creare equivoci. Partendo da una copertina nel pieno della tradizione Death Metal; un artwork che fa presagire la fine del mondo, e del resto anche il titolo è molto chiaro, e invece no. Non soltanto la band è di estrazione cristiana militante, ma non esplode neanche con un Death Metal di quelli che dovrebbero fare tremare i muri, preferisce un approccio più meditato (spirituale?) e controllato. Che suonino pesante è difficile da mettere in dubbio, ma che facciano un ampio uso di inserti melodici e di rimandi al Thrash Metal no, e queste sono scelte artistiche che vengono distribuite in tutto lo scorrere di
Welcome To The End Of The World. Addentrandosi nell'ascolto del disco ci si rende conto di come gli Scourged Flesh abbiano delle buone qualità, elementi che purtroppo vengono affossati in brani che potevano tranquillamente essere scartati, e in altri in cui la durata complessiva è eccessivamente lunga. Il loro è un po' il tipico Death Metal di matrice americana per quanto riguarda l'impostazione delle canzoni, elaborate e ricercate, ma è anche un modo di suonare che strizza l'occhio quando necessario all'Europa della melodia. Per essere un benvenuto alla fine del mondo ci si aspetterebbe un qualcosa di più brutale e conciso, avranno il tempo di rifletterci.
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