Copertina 8,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2009
Durata:33 min.
Etichetta:Deity Down Records

Tracklist

  1. THE SCOURGE
  2. EXTRA-ORDINARY PERFECT MACHINE
  3. STARING AT THE ZODIAC
  4. TALES OF THE BIZARRE
  5. EQUILIBRIUM
  6. TWO SHOTS IN COLEBROOK
  7. HIDDEN IN LIES
  8. ASYMMETRY
  9. DELIRIUM

Line up

  • Riccardo Meschiari: vocals
  • Francesco D'Adamo: guitar
  • Sean Worrell: guitar
  • Simone Esperti: bass
  • Marco Bolognini: drums

Voto medio utenti

Anche questa volta avevo visto bene… Nel recensire, ottimamente, il demo di esordio dei Murder Therapy, oltre ad esaltarne le immense doti gli auguravo di riuscire a superare i confini italiani, troppo stretti per la loro ottima proposta. E così è stato, visto che la band bolognese è riuscita a firmare un contratto con la olandese Deity Down Records, per la pubblicazione del primo full length. Accasatosi presso i 16th Cellar Studio di Stefano Morabito, ormai una garanzia in ambito estremo, e death metal in particolare, il quintetto registra nove brani, nove schegge impazzite, nove rasoiate in pieno viso. Già, è questo che è “Symmetry of delirium”… Se già nel demo di esordio “The therapy” i nostri ostentavano una capacità compositiva fuori dalla norma, con questo nuovo capitolo riescono, per quanto impossibile possa sembrare, addirittura a superarsi. Trentatré minuti di insana violenza, ed è un bene che l’album duri così poco, perché sono sicuro che nel tentativo di dilungarsi i nostri avrebbero perso questa freschezza e quest’immediatezza che invece hanno dimostrato di avere. I brani raramente superano i tre minuti, ed è proprio questa furia iconoclasta l’arma vincente del disco. Non c’è spazio per respirare, immersi come siamo in vere e proprie bordate di brutal death metal di chiaro stampo americano. E i nostri riescono ad essere letali sia nei brani più sparati che nei rallentamenti morbosi che di tanto in tanto fanno capolino e che spezzano un po’ la tensione. Tecnici, complessi e veloci, ma al tempo stesso immediati, i riff di D’Adamo e Worrell si inseguono, si intrecciano, si sdoppiano, ottimamente sorretti dalla prova disumana di Marco Bolognini dietro le pelli, un vero e proprio portento, calcolando anche che è giovanissimo. Se a questo aggiungete l’ottima prova di Riccardo Meschiari dietro il microfono, capace con disinvoltura di alternare un profondo growl a scream malati, il gioco è fatto. Non c’è un brano che merita più di altri di essere nominato, anche se forse la doppietta finale “Asimmetry”/”Delirium” riassume al meglio lo stile della band, racchiudendo tutti quegli elementi a cui accennavo poco fa. Ed è proprio questa capacità di risultare al tempo stesso schiacciasassi e melodici (per quanto questa parola possa essere usata in un genere come il brutal death metal), cervellotici e claustrofobici ma immediati, che rende i Murder Therapy superiori alla media delle giovani band italiche, e non solo. L’unico rammarico che ho è proprio che mi trovo davanti ad un combo di Bologna, perché se i nostri fossero, che so, floridiani piuttosto che californiani, ora starebbero già girando il mondo in compagnia dei più blasonati act americani. Non scherzo se vi dico che lo stivale ha un nuovo grande nome su cui contare… i ragazzi hanno stoffa e si faranno avanti a furia di coltellate e non ci vorrà molto prima che arrivino ai vertici della scena death tricolore. Le altre band sono avvisate. I Murder Therapy hanno il dente avvelenato e hanno lanciato la loro sfida, e lo hanno fatto senza mezzi termini…
Recensione a cura di Roberto Alfieri

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