Un meteorite sta per colpire il pianeta! E' un gigante che si muove abbastanza lentamente, con dei riffs che squarciano la carne con il loro grigio incedere, per poi inondare tutto con una pioggia acida dovuta ad una voce disperata e abrasiva. Non è la trama dell'ennesimo film catastrofista di Emmerich, è soltanto il primo disco dei romani
Juggernaut, chiamato
...Where Mountains Walk. Il titolo è particolarmente indovinato perchè rimanda sul serio a qualcosa di imponente, e in questo la loro musica è più che efficace nel sapersi mettere in evidenza con il variegato bagaglio di bombe Post Hardcore. ...Where Mountains Walk è un disco molto elastico e dinamico, ma è nella stessa misura e spesso nello stesso momento anche decisamente grezzo, buio ed ermentico nel saper sottolineare certe sensazioni pregne di angoscia e malessere. La grande scuola di band come Neurosis si sente eccome, ma è il primo trampolino di lancio per uno stile che si sta definendo, dando ovviamente un grande impulso ad una maturità che traspare in canzoni come Of Snakes And Men, Ghostface, ma pure nella conclusiva Diario, che oltre ad essere la più lunga del disco si fregia di un testo interamente in italiano. Da tutto quello che è Post a tutto quello che è Sludge (con annesse sfumature e sottogeneri) il salto è breve, ma gli Juggernaut sono bravi nel rendere la questione scorrevole evitando di frammentare i momenti di raccordo. Un lungo fiume che utilizzando una calma apparente finisce per inondare tutto e tutti. Se c'è una cosa da fare è quella di constatare che a Roma si è andata consolidando una scena di tutto rispetto, dove anche questi ragazzi iniziano a ritagliarsi uno spazio meritato dall'inizio alla fine.
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