Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2007
Durata:38 min.
Etichetta:Universal
Distribuzione:Universal

Tracklist

  1. DESSIE NOTE
  2. KUBITSURI RONDO
  3. MEISAI NO SHINSHI
  4. DEKIAI NO SUISO
  5. BARA TO KATASUMI NO BLUES
  6. KANASHIMI BLUE TRAIN
  7. ATASHI WA SUTE NEKO
  8. SHAMBARA
  9. NISEMONO TENGOKU
  10. REFRAIN - DOYOUBI NO NAMIDA
  11. KARAPPO NA UTA

Line up

  • Gara: vocals
  • Yuu: guitars
  • Kenichi: guitars
  • Tetsu: bass
  • Nero: drums

Voto medio utenti

Grandissimo album per i Merry, band proveniente dal Paese del Sol Levante. Questi nipponici presentano un sound veramente frizzante e dinamico, pieno zeppo di verve e di bellissime soluzioni stilistiche. Il platter si apre con la strumentale 'Dessie Note', una Surf/Swing Song dall'inclinazione digitale, in cui l'eccletticità del combo Visual Kei subito si intuisce. La seguente 'Kubitsuri Rondo' convince da subito per il suo mood veloce e di derivazione "californiano americana", in cui la voce di Gara colpisce per l'eccellente timbro ed estensione. 'Meisai No Shinshi' alza ancora il ritmo, risultando ruvida ma al contempo ancora melodica, in cui lo Ska ed il Beat si incontrano in perfetta sintonia, mentre 'Dekiai No Suiso' accentua ancora di più la vena Ska e fumettistica dei Nostri. 'Bara To Katasumi No Blues' non è altro che un bizzarro Blues dal sapore jazzato (ottimo veramente), 'Kanashimi Blue Train' una delirante song decisamente Beat (mi sembra di sentire Canterina Caselli!), mentre la seguente 'Atashi Wa Sute Neko' rappresenta un flesso di convinzione all'interno di questo intenso dischetto. Ci pensano le seguenti 'Shambara' (Surfing again) e 'Nisemono Tengoku' a riportare l'atmosfera al giusto livello, concludendo il climax con 'Refrain - Doyoubi No Namida', una song poppissima nel cantato, soprattutto nel chorus, che comunque non risulta per nulla stucchevole o insipida. L'album si conclude con l'allegra 'Karappo Na Uta', degna di un manga alla stregua di 'Maison Ikokku' o 'Ranma 1/2'! Un album veramente convincente e degno di nota, di gran lunga superiore a tanti altri lavori Visual Rock, che non stanca per il cantato giapponese, ma che, anzi, mette di buon umore anche non volendo. Consigliato per chi volesse entrare con un certo grado di leggerezza nel J-Rock.
Recensione a cura di Massimo 'Whora' Pirazzoli

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