A quattro anni dalla loro nascita i
Mary Brain non riescono ad eludere le proprie origini di cover band, quando ancora si facevano le ossa sui pezzi degli Iron Maiden o Metallica, anche se poi l'unica cover presente sul demo è quella della canzone in assoluto più rappresentativa dei Motorhead: "Ace of Spades".
Se palesare tali nobili influenze non è chissà quale colpa o peccato, il maggior limite dei Mary Brain, ad oggi rimane una certa confusione ed ingenuità compositiva, in cui si incappa sin dall'opener "Mary Brain", dove le soluzioni che si alternano non sempre lo fanno in maniera organica risultando invece slegate tra loro, e lo stesso avviene per la successiva "Screaming in the Hell", maggiormente hardeggiante, con un refrain quasi alla Twisted Sister.
L'essere più diretta ed immediata aiuta poi sicuramente "Dancing Through the Flames" che ad ogni modo mantiene uno spirito Hard Rock. La strumentale "Circle of the Forgeries" pesca invece a piene mani dai primi lavori degli Iron Maiden, ed approfittando della sua assenza vado a fare i complimenti al cantante Matteo Vicenzi, bravo ed in grado di adattarsi ai diversi frangenti delle canzoni. Ancora influenze maideniane, abbinate a qualcosina dei Metallica, per la discreta "Sodom & Gomorrah" che precede la loro interpretazione di "Aces of Spades" (a dire il vero pulitina e poco graffiante) e la conclusiva "We'll Be Alone", dove in alcuni momenti la formazione modenese tende a ricordare gli Iced Earth più emozionanti, raccogliendo al contempo i risultati migliori grazie al buon tiro ed impatto messo in campo.
Sufficienza, anche se un po' striminzita e più che altro ... sulla fiducia!
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?