Nella rete tacitamente lo stavamo aspettando tutti, doveva pur uscire fuori prima o poi, anche perchè il 2009 sta volgendo al termine, e come mai ancora non si è riusciti a sacrificare sull'altare delle porcate immonde un album più di tutti? Quel disco che per la sua totale nullità e per il suo squallore dilagante riesce a convincere tutti prima che scadano i dieci secondi dal suo inizio. Finalmente dopo affannose ricerche si è materializzato da solo:
Counters Of Pain, il demo-cd autoprodotto degli spagnoli
Cheap Vudu, e chi mai avrebbe detto che sarebbero venuti da così lontano? Erano anni che non mi capitava di mettere orecchio su una busta così pesante ripiena di immondizia, roba che neanche la crisi dei rifiuti di Napoli riuscirebbe a sintetizzare questa specie di pubblicazione. Tagliando corto i Cheap Vudu (ma che c.... di nome sarebbe?!) suonano un Death Metal ridotto all'osso, e pure rallentato, cercando quindi inutilmente di andare ad imitare la morbosità dei Morbid Angel e il minimalismo dei Six Feet Under, con risultati che vanno ben oltre il comico, sorpassano pure il buon gusto, per andare a morire sotto una montagna di merda. Scusate il termine, ma era proprio necessario. Il minimalismo (tradotto: la mancanza di idee) di questi ragazzi farebbe apparire i Six Feet Under come la clone band dei Dream Theater; fatevi due conti e arrivate alle ovvie conclusioni. Quando si dice che non c'è fine al peggio si dice sempre la verità, ed ecco che ci si mette pure una drum machine fredda e distaccata da tutto il resto, per di più programma in modo tale da risultare come la cosa più piatta e monotona degli ultimi 75 anni di vita terrestre. Io voglio credere che questi Cheap Vudu siano una genuina presa per i fondelli, non posso essere seri! Nella speranza che si siano sganasciati dal ridere mentre incidevano una roba simile posso soltanto dirvi che la sugna in confronto è oro che cola.
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