Nell'ottobre dello scorso anno, in seguito alla release del fortunatissimo "Snow", Neal Morse lasciava gli Spock's Beard per dedicarsi maggiormente alla sua vita spirituale. L'abbandono di colui che, fino a quel momento, era stato il principale ispiratore dell'inconfondibile stile del gruppo colse il resto della band alla sprovvista. Spesso eventi di questo genere decretano la fine di un gruppo. Non è stato questo, fortunatamente, il caso degli Spock's Beard: i ragazzi si sono messi subito a lavorare sodo per incidere un nuovo disco e cercare una nuova identità artistica. Ed e così che, a neanche un anno di distanza, nasce "Feel Euphoria". Il vuoto lasciato da Neal Morse è stato colmato in diversi modi: dietro al microfono lo sostituisce il drummer Nick D'Virgilio, dotato di una timbrica abbastanza simile a quella di Neal; Ryo Okumoto ha adesso maggiore libertà alle tastiere, mentre in fase di songwriting gli Spock's Beard hanno ricevuto l'aiuto di due amici di vecchia data, John Boegehold e Stan Ausmus. "Feel Euphoria" è leggermente più "rockeggiante" ("Onomatopoeia", "East of Eden") dei suoi predecessori, ma è ancora facilmente riconoscibile la consueta miscela di elementi progressive ("The Bottom Line", "Feel Euphoria", "Sid Pt I e IV") e sonorità al limite del pop ("Shining Star", "Carry On"). L'album precedente raccontava delle vicende di un ragazzo chiamato "Snow": anche in "Feel Euphoria" è presente un mini-concept, sei canzoni che narrano della storia di Sid, del suo tormentato passato e del suo tentativo di cambiare vita. All'interno di questa suite convivono momenti musicali estremamente diversi tra di loro, ma il risultato finale è sorprendentemente omogeneo e coinvolgente. Una delle track più belle del disco è sicuramente la dolce e struggente "Ghosts of Autumn", dedicata ad un amore tragicamente perduto e impreziosita da un assolo di Alan Morse di grande effetto. Il disco si conclude con la ballad "Carry On", arricchita da parti di violino, cello e trombe. La prestazione del gruppo è, come sempre, di altissimo livello: Ryo Okumoto si dimostra uno dei migliori tastieristi della scena Prog, Alan Morse offre spunti di grande classe con una prestazione sopra le righe, così come è sempre inconfondibile il tocco di Dave Meros al basso. Nick D'Virgilio merita un discorso a parte. Se già aveva dimostrato, come corista in sede live, di possedere delle buone doti vocali, la sua performance su "Feel Euphoria" va oltre ogni più rosea aspettativa: si integra alla perfezione col sound del gruppo, e non fa rimpiangere in alcun frangente la voce di Neal. Probabilmente non siamo sugli stessi livelli dello splendido "Snow", ma sarebbe ingiusto pensare di poter sostituire un'artista del calibro di Neal Morse senza colpo ferire: "Feel Euphoria" è un ottimo disco, in grado di portare idee nuove pur garantendo una certa continuità con il recente passato della band. Una forte prova di carattere da parte dei nuovi Spock's Beard, che in futuro sapranno sicuramente regalarci nuove, fortissime emozioni.
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