Angel House - The Gun, The Love And The Cross

Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2009
Durata:45 min.
Etichetta:Escape Music
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. THIS SPIRIT
  2. IRON RAILS
  3. DAY BY DAY
  4. HOUSE OF LAW
  5. HEAVEN TONIGHT
  6. HIT THE TARGET
  7. BREAKOUT
  8. SOUL BREAKER
  9. THE LAST SONG
  10. WHEN THE WATER GETS TOO HIGH

Line up

  • Pete Easthope: vocals, guitars
  • Simon Cooper: drums
  • Phil Easthope: bass, vocals

Voto medio utenti

Mi sono accorto in ritardo che il buon Marco aveva già recensito l'esordio degli Angel House ("World on Fire" del 2007), e magari avrebbe voluto toccare con mano quali sviluppi la formazione inglese aveva messo in atto sul successivo "The Gun, the Love and the Cross". Beh, meglio per il sottoscritto, dato che gli Angel House si (ri)propongono in un robusto Hard Rock d'annata, spiccatamente albionico, un sound che ha attraversato i seventies e gli eighties per arrivare sino ai giorni nostri, alle note di "This Spirit" e sui binari di "Iron Rails", due ottimi brani che ti mettono subito in sintonia con il loro secondo album.
"The Gun, the Love and the Cross" riesce, infatti, a dare vita ad un buon feeling, energico e dal gusto piacevolmente retrò, sia che si tratti di pezzi veloci e massicci come "This Spirit", "House of Law", "Soul Breaker" o di "The Last Song", di mid tempo introspettivi come "Day by Day", oppure la ballad, riuscita e largamente acustica, "When the Water Gets Too High".
Sulle canzoni si staglia sempre la voce ruvida e maschia di Pete Easthope, il quale peraltro fa un ottimo lavoro anche alla chitarra (ricordando anche Michael Schenker, come ad esempio nella parte solista di "Heaven Tonight" o di "When the Water Gets Too High"). Giusto per dare dei punti di riferimento, per inquadrare gli Angel House si potrebbe provare a pensare ai Tygers Of Pan Tang o a dei Prying Mantis meno raffinati e maggiormente sanguigni.
Questo terzetto proviene da Birmingham, stessa città natale dei Black Sabbath e dei Magnum, ed è Mark Stuart (tra i suoi tanti lavori, anche quello alla console di "Princess Alice & the Broken Arrow" dei Magnum) che si occupa della produzione del disco, come peraltro aveva già fatto in occasione dell'esordio, e sebbene non arrivino ai livelli di così illustri concittadini, gli Angel House si fanno apprezzare... e non poco!

PS: no, Marco... non hanno ancora migliorato il loro approccio all'artwork!!
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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