Non contento del "capolavoro" del debutto, torna
Hugo Flores con il suo progetto a nome
Factory of Dreams, consistente precipuamente in lui stesso e la cantante
Jessica Lehto.
Il contenuto di questo secondo "
A Strange Utopia" ricalca fedelmente le orme delgi esordi, proponendo un prog-metal estremamente elettronico e "spaziale", alla Ayreon, per capirci. Ma le somiglianze con il lavoro di Lucassen finiscono lì: in questo cd troverete un'accozzaglia di motivi, riff accantonati uno sull'altro, linee vocali che lasciano il tempo che trovano, ed una drum machine programmata male che più male non si può.
Ancora convinto che il prog-metal sia stacchi-tempi dispari-momenti lenti alternati a sfuriate metal e poco altro, il buon Hugo ce la mette tutta a confezionare un prodotto di qualità, peccato che il risultato sia ben al di sotto di qualsivoglia standard, e prodotto pure malino. Si salva l'artwork, molto futuristico e sci-fi, ma davvero poco altro. Arrivare alla fine di questo cd è un'impresa titanica, quindi il voto di merito qui lo prende solo Sbranf, per aver fatto il giro più volte. Per il resto, lavoro decisamente da lasciar perdere.
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