Tornano più ferali che mai gli scandinavi
Necrophobic, ormai vera icona indiscussa del deathblack più convincente, ben fatto e maledetto che il metal abbia concepito negli ultimi anni.
Se già il precedente "
Hrimthursum" aveva fatto gridare al miracolo tutti gli adoratori di
Dissection e compagnia bella, questo guerrigliero e minaccioso "
Death to All", atteso nuovamente per il bel periodo di 3 anni, prosegue con enorme soddisfazione il discorso precedente, sia sul campo della direzione musicale sia per l'enorme qualità che la band di
Tobias Sidegard infonde nelle proprie composizioni.
Bastano pochi secondi dell'iniziale "
Celebration of the Goat" per calarsi nuovamente nelle malevole atmosfere di "
Blinded by Light, Enlightned by Darkness", ed è nuovamente capolavoro; impossibile non pensare alla "buon'anima" di
Jon Nodtveidt, impossibile non provare brividi di fronte alle maligne melodie disegnate dalla coppia d'asce
Johan Bergebäck/Sebastian Ramstedt, impossibile non esaltarsi di fronte alle brutali accelerazioni sulle quali Sidegard si lancia con urla sovrumane e gonfie di risentimento.
E questo è tutto: "
Death to All", la minaccia dei Necrophobic si concretizza pezzo dopo pezzo, tra canzoni di assoluto valore come "
Revelation 666", in cui la band si autocita dati i clamorosi rimandi a "
Darkside" del 1997, tra blastbeat feroci ed assoli epici e maestosi, come quello conclusivo del brano che mette i brividi per intensità e feeling, davvero un must per tutti gli amanti del genere.
Non una flessione, non un cedimento, non una banalità: attacco all'arma bianca, passione, melodia, rabbia, epicità, fino all'esaltazione della letale doppietta conclusiva "
Wings of Death" e la stessa "
Death to All", di quasi 9 minuti di durata.
Derivativi quanto volete, ma il discorso dei Dissection spezzato tanti anni fa è stato ripreso e portato avanti in maniera eccelsa solamente dai Necrophobic, che ancora una volta han fatto centro e si confermano padroni incontrastati del movimento deathblack mondiale
Onore a loro, infamia per chi li ignora.