"C'è del marcio in Danimarca". E mica solo lì, avranno pensato i veterani della scena death italiana
Natron, che nel 2009 tornano a far parlare di sè con il nuovo
"Rot Among Us". E lo fanno con un disco che sprigiona un'energia death metal inarrestabile, diretta e senza tanti fronzoli e concessioni a melodismi nè raffinati tecnicismi: la doppietta iniziale "Rot Among Us"-"Dead Beat", due tra i punti più alti toccati dal disco, servono a spazzare via ogni scetticismo e fanno intendere che i Natron non fanno prigionieri e che l'ascolto di "Rot Among Us" sarà serrato e senza possibilità di rifiatare. Ed in effetti è proprio così, il gruppo propone un flusso ininterroto per 37 minuti di death metal feroce, che va dritto al punto senza girarci troppo attorno, grazie a riff diretti e ficcanti accompagnati da una batteria il cui unico scopo è distruggere tutto quello che si frapponga sul suo cammino. Il tutto accompagnato dal growl del singer Nicola Bavaro, perfettamente a proprio agio dietro al microfono e che rappresente l'ideale completamento alla musica feroce dei Natron. Il disco procede deciso e mai domo, prima che l'intermezzo "Planet Corpse" stemperi per un attimo la tensione; ma è solo una pia illusione che il massacro sia finito, perchè la cadenzata e marziale "Roadkill" torna a far viaggiare "Rot Among Us" su binari ferali che non risparmiano nessuno.
Buon ritorno quindi quello dei Natron che anche in questa occasione ci dimostrano il loro attaccamento alla causa del death metal, con un disco che, seppur non perfetto (qualche episodio che non convince appieno c'è), lascerà certamente soddisfatti gli amanti del genere. Il disco adatto per sfogarsi visto il marcio che ci circona quotidianamente.
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