Copertina 7,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2021
Durata:19 min.
Etichetta:20 Buck Spin

Tracklist

  1. PURULENT BURIAL MOUND
  2. FUNERAL PURGATION
  3. NECROMETAMORPHOSIS
  4. ABHORRENT RAPTURE

Line up

  • Filth: Drums
  • Tempter: Guitars, Vocals
  • J.G.: Bass
  • C.L.: Guitars

Voto medio utenti

Una uscita decisamente inaspettata quella di “Abhorrent rapture” degli statunitensi Witch Vomit i cui ultimi segnali risalivano ad un paio di anni fa quando venne dato alle stampe il tellurico e rovente “Buried Deep in a Bottomless Grave” per 20 Bucks Spin.

Spesso la pubblicazione di un EP viene utilizzata come escamotage per tener viva l’attenzione nei confronti della band fra due album sulla lunga distanza, alcune volte però capita che, attraverso di essi, possiamo cogliere il momento topico in cui un gruppo compie quel maledetto, fatidico e spesso auspicato “passo in avanti”.

E per i Witch Vomit avviene con le quattro canzoni contenute in “Abhorrent rapture”. La band appare molto più sicura e consapevole dei propri mezzi creando un death metal dal forte impatto diretto ma che, allo stesso tempo, possiede una sua struttura ordinata, in cui le influenze del gruppo di Portland, che è bene ricordare spaziano dai sulfurei rallentamenti di marca Incantation, agli inserti melodici di marca svedese, alla compattezza serrata presente in quello finlandese, trovano una loro forma compiuta senza pestarsi i piedi fra loro.

Se “Purulent burial ground” è il, passatemi il termine, classico brano di apertura – dirompente e uptempo - che deve aprire la breccia nelle orecchie dell’ascoltatore al fine di catturarne l’attenzione, con “Funeral purgation” si passa ad un brano più variegato, basato principalmente sull’utilizzo di ritmi più cadenzati e sostenuto principalmente da un riffing più contorto e torbido per poi sfociare in un dinamico finale.

Con “Necrometamorphosis” abbiamo invece un brano che divora e consuma, semplice e brutale insieme che si “rabbonisce” nella parte finale grazie all’inserimento di una buona dose melodica. La titletrack invece è il concentrato del Witch Vomit-pensiero, in cui emergono tutti gli elementi caratteristici del sound della band di Portland.

Che dire se non che ora le aspettative per il terzo album del quartetto statunitense sono maledettamente alte?

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