Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2003
Durata:50 min.
Etichetta:Listenable
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. DON’T ASK ME WHERE I STAND
  2. IRON CAGE
  3. LET IT GO
  4. WOULD I MAKE YOU BELIEVE
  5. FOLLOW THE FOOLS
  6. BACK OFF
  7. FADING MEMORIES
  8. UNSELLABLE
  9. THERE MUST BE BETTER WAYS OF LOSING YOUR MIND
  10. BE THE SAME

Line up

  • Joakim Thell: guitar
  • Tobias Nilsson: bass, vocals
  • Thomas Elenvik: drums

Voto medio utenti

Non mi ero dimenticato degli Svedesi Blind Dog, che mi avevano entusiasmato nell’ottimo debutto “The last adventures of Captain Dog” acquistato nella primissima versione autoprodotta.
Un sound di grande energia, un carico heavy vario e trascinante ma non esageratamente derivativo.
A quattro anni di distanza esce questo seguito per l’etichetta Francese Listenable, che talvolta riesce a mettere a segno qualche buon colpo.
Le prime due canzoni, massicce ed esplosive, chiariscono subito che i Blind Dog non si sono rammolliti durante il periodo di silenzio discografico.
Torrida potenza heavy stoner, scariche di riffs metallici e molti cambi di ritmo, uso di vocals differenti dal raschio alcolico alla Spice al pulito intenso e maschio tipo Chris Goss, soprattutto buona varietà di tematiche d’assalto.
Ad esempio “Fading memories” può ricordare la solarità hard dei Fu Manchu, ricca di groove ed assoli pirotecnici, mentre “Let it go” è un bellissimo brano di scuola QotSA dove la parte vocale assume toni sofferti e passionali.
Vi sono certamente qua e là riferimenti ad altri protagonisti del settore, vedi la ballata conclusiva “Be the same” che profuma tanto di Masters of Reality, ma se non sbalordisce per l’originalità il gruppo compensa con l’interpretazione sufficentemente personale e con un tiro squassante che offre il meglio nei brani articolati, l’ultra-settantiana “Follow the fools”, una magica “Back off” che parte come un treno hard per evolversi in un liquido trip-blues, le cavalcate spezzacollo “Would I make..” e “There must be better..” ruspanti e turbinose evoluzioni di stoner metallizato.
Ci sono giorni perfetti per assaporare i delicati incantesimi di Colour Haze o Dead Meadow, ma anche momenti che richiedono musica per far vibrare le ossa e scuotere il capoccione. Senza giungere a stili estremi, una formazione come i Blind Dog è l’ideale per caricarsi di energia.
Un disco grintoso e massiccio, che spezza il momentaneo dominio dello psych-rock di qualità che ha caratterizzato gli ultimi mesi, riportando alla ribalta la corrente dura del movimento stoner.
I Blind Dog, senza far gridare al miracolo, si posizionano degnamente nella scia di Spiritual Beggars, Orange Goblin, Mushroom River Band, con le carte in regola per un buon successo tra gli amanti del genere.

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