Desert Wizards, band tutta italiana che nasce nel non lontano 2007 dall'iniziativa di quattro amici accostati dalla passione per il
Rock anni '70.
Nel 2009, questi ragazzi decidono di entrare in studio e dare il via alle registrazioni per la loro prima pubblicazione dal titolo ''
DOS'', che vedrà la luce lo stesso anno via DW Records; successiva ad una demo di sole cinque tracce, datata 2008.
Si tratta di un gruppo affezzionato a sonorità differenti, molto vintage... Si può parlare alla stessa maniera della voce!
Sembra quasi che l'ascoltatore venga proiettato volutamente indietro nel tempo, alla riscoperta di un sound decisamente trascorso e riconducibile a quello dei grandi maestri del settore in questione, come
Who,
Led Zeppelin e
Deep Purple.
L'atmosfera che questo disco propone è assolutamente rilassante e i brani esposti si adattano, ovviamente, al contesto in cui si collocano.
Ad accentuare il tutto emergono le parti vocali, senza però risultare imponenti; al contrario, invece, le tastiere di
Angela, con dei suoni molto curati, fanno da padrone e definiscono ancora di più la categoria in cui si inquadra questa band.
All'interno del disco non ci sono dettagli totalmente innovativi, tutto si contiene ad eseguire un determinato tracciato che la corrente di appartenenza detta dalla base; non manca, però, la tecnica strumentale e soprattutto la cura del dettaglio.
Questi ultimi, elementi emergenti fin da un primo ascolto!
Il sound complessivo risulta compatto, colmo di passione e componenti psichedeliche... Molto preciso ed elegante, ben articolato e sfumato...
''
DOS'' presenta dieci tracce, tra le quali: alcune ostentano delle sonorità evanescenti e morbide, mentre altre sono dirette più verso un
Hard Rock ben fatto ed energico.
Ad aprire il disco ''
Funeral Smoke'', dalla metrica diretta, molto simile ai primi
Led Zeppelin e dal tono saturato dalle belle tastiere di
Angela, che in questa occasione divide il microfono con
Mambo, suo amico e collega.
Un intermezzo melodico e un solo di tastiera, danno il via al giovanile ed intenso riff iniziale di ''
Waiting For The Sun'', pezzo molto valido, anche per quanto riguarda la linea vocale, che si mostra versatile e ben costruita proprio per essere ricordata e cantata in qualsiasi momento.
Da quì in poi ci troviamo di fronte a tre pezzi standard di questo ''
DOS'', in quanto si tratta di brani piuttosto normali, dalla ritmica che continua ad essere altalenante e una voce piuttosto aggressiva.
Un sound decisamente più dark, se così può essere definito, è quello di ''
Apocalipse Begin''; anch'esso è un componimento ben strutturato dalla presenza di cori davvero originali e pertinenti, con l'aggiunta di chitarre il più possibile psichedeliche.
Per quanto riguarda le tracce numero otto e nove, rispettivamente dal titolo ''
Last Gall To Saturn'' e ''
Serial Killer'', queste lasciano emergere gli elementi innovativi fino a questo punto carenti.
Si sfocia in un sound più oscuro, le chitarre vantano riff più pesanti, arpeggi metallici, voci più calde ed inquietanti...
In chiusura, con ''
Plot Of Dune'' si fa ritorno all'energico Rock vintage di partenza.
In generale questo dei
Desert Wizards è un buon prodotto, solido, diligente e accurato; contenente, inoltre, una giusta quantità di personalità.
Si tratta in ogni caso di una band al primo full length e di conseguenza in continua crescita artistica.
A risultare decisamente fuoriluogo e grittesco è l'artwork; invece, a favore della produzione possono essere espressi solo giudizi positivi, dato che anche in questo caso siamo dinanzi ad un lavoro ben fatto.