Non c'è niente da fare,
Peavy Wagner non ne sbaglia una. A ben 26 anni dalla prima incarnazione degli Avenger, i
Rage di Peavy e soci sono più in palla che mai, e danno alle stampe l'ennesimo prodotto di altissima qualità.
"
Strings to a Web" ci presenta l'ultima formazione della creatura del Soundchaser, ovvero quella con "terremoto"
André Hilgers dietro le pelli ed il geniale
Victor Smolski alle chitarre ed agli arrangiamenti. Ed è proprio la penna di Victor a partorire buona parte della musica presente in questo cd, musica che ben si sposa con i testi sempre piacevoli e drammatici di Peavy. Il sound del nuovo decennio abbandona un pochino gli elementi più speed e thrash-orienbted, per concentrarsi un un heavy potentissimo e dal cantato sempre melodico; nella produzione di questa band, le linee vocali sono sempre state curate in maniera maniacale, ed anche questa volta abbiamo il piacere di immergerci in 14 tracce dalle vocals cantabilissime, e dei refrain indelebili.
Apre le danze "
The Edge of Darkness", e siamo già proiettati nel Rage-sound più puro: riffoni a palate, cantato aggressivo ma melodicissimo, ed un ritornello da cantare a squarciagola. Una via l'altra le composizioni si attestano su livelli decisamente alti (le prime quattro tracce sono da standing ovation), raggiungendo forse il picco estetico ed artistico nella lunga suite "
Empty Hollow", spalmata sulle tracce 5-9: 20 minuti di musica da applausi, con un riffing sempre più ispirato, che stavolta si fonde astutamente con parti progressive o epiche, ben sostenute dagli inserti orchestrali. È sempre più entusiasmante sentire con quale naturalezza Peavy riesca a districarsi tra le parti più aggressive ed i momenti più sussurrati, con una perizia ed un gusto da fare invidia alla buona metà della scena metal attuale! Un leggero calo di tono si avverte nell'ultima parte del cd, dove qualche song non riesce a tenere il passo delle precedenti, ma la mia affermazione è prontamente smentita da "
Purified", brano aggressivo e velocissimo, in cui le chitarre in do del genio russo si lanciano in una sarabanda di suoni, al galoppo su una sezione ritmica da infarto.
Da notare, qualora ce ne fosse bisogno, anche il ritrovato gusto di Peavy nel suono e nelle parti di basso, finalmente non solo relegate al sostenimento dei riffs, ma che sanno anche ritagliarsi momenti (piccoli, ma proprio per questo apprezzabili) di protagonismo.
Le conclusioni? Ovvie, come ogni disco dei Rage che si rispetti. "Strings to a Web" è una bomba, un cd fatto veramente con i controca**i, da gente che dal Metal dovrebbe ricevere il Nobel alla carriera. Imperdibile.