Copertina 7,5

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2021
Durata:53 min.
Etichetta:Punishment 18 Records

Tracklist

  1. CREATION DIVINE
  2. EPIC RIDE OF HORUS
  3. THE FIGHTERS
  4. TALES AND LEGENDS
  5. HOLY TEMPLE
  6. LAND OF THUNDER
  7. THE SEVEN GATES
  8. RETURN TO FLY
  9. FLAMES OF THE FIRE
  10. UNITED AGAINST THE ENEMY
  11. STRUGGLE OF THE GODS

Line up

  • Nicola Piras: bass
  • Carlo Figus: guitars, vocals (backing)
  • Patrik J Selleby: vocals (lead, backing)
  • Andrea Atzori: keyboards, vocals (backing)

Voto medio utenti

Quanto ci piace il power metal europeo di metà anni ’90? Tantissimo, da morire.

E la stessa risposta devono averla data i Tales and Legends, band cagliaritana che esordisce sulla lunga distanza con questo “Struggle of the Gods”, pubblicato dalla sempre efficace Punishment 18 Records. Cagliaritana ma non al 100%, dato che alla voce troviamo Patrick Selleby, già con Bloodbound e Shadowquest, nonché ospite su quel clamoroso “Legend of the Starborn” dei Veonity che, ahinoi, non sono mai più stati su quei livelli.
Con il suo timbro vocale molto simile al noto Tobias Sammet e vista la proposta musicale di Andrea Atzori e soci è assai immediato il collegamento ai primi Edguy, prima che sciaguratamente si credessero una band hard rock, e talvolta il paragone è davvero scontato visto che le assonanze come nella omonima “Tales and Legends” emergono in maniera forte e palese, al pari però della qualità di un brano davvero elevata, complice soprattutto un assolo stratosferico, assoli che saranno tra i punti forti di questo “Struggle of the Gods”.



Un disco che, mi piace sottolinearlo, adotta anche uno stilema necessario di quegli anni gloriosi per il power metal europeo (ed italiano), ovvero quello di presentare un concept album, mossa a dir poco controcorrente nella triste epopea della musica liquida in cui l’appetibilità di un brano deve avere la stessa longevità di un ghiacciolo sotto al sole estivo per non sollecitare eccessivamente le cellule cerebrali di un teenager cresciuto a suon di Spotify e Youtube.
Per fortuna i T&L se ne fregano e, anche tramite una splendida cover, si lanciano in un album che non ha come unica missione il revanscismo del power che fu, oggi divenuto un plastic metal in cui si fa a gara a sfoggiare buffe divise o le cantanti più avvenenti, ma che presenta diverse frecce al proprio arco, tra cui anche un amore per il neoclassico, rappresentato al meglio dalla strumentale “Holy Temple” in cui vi apparirà un giovane Yngwie dei primi anni ’90 ad impreziosire il tutto.
Al di la’ della intro, piuttosto inutile ma propedeutica per un concept, e di una produzione sufficiente ma che con altro budget avrebbe potuto arricchire ulteriormente il sound dei nostri (specie delle tastiere un poco sottotono ed è un peccato perché avrebbero potuto costruire degli ancor più splendidi duelli con le chitarre di Carlo Figus), non ci sono punti deboli in questo “Struggle of the Gods”, strutturato in maniera equilibrata, privo di brani poco ispirati o sotto la media compositiva, ricco di richiami (vedi i vecchi Rhapsody in “Land of Thunder”, senza dubbio uno degli hilights dell'album) e che scivola in maniera fluida nonostante i quasi sessanta minuti di durata, certamente necessari per sviluppare la trama ed allo stesso tempo per questo variegati ed eclettici, passando da brani più diretti ed energici (splendida “Return to Fly”), attraverso epici mid-tempos (la stratovariusana della prima ora “Epic Ride of Horus”), ad altri più ariosi e sinfonici, l’immancabile power ballad “Flames of the Fire”, fino ad arrivare alla titletrack ovvero la suite conclusiva (ehi ricordate? Siamo a fine ‘90s, la mega suite conclusiva è un must!) da dieci minuti, la ovvia summa della proposta dei T&L che – ne siamo certi – farà la felicità di chi è cresciuto sotto il meraviglioso e confortevole abbraccio di quell’indimenticabile power metal di 25 anni fa che rimane in ogni caso non solo patrimonio della nostra musica ma anche colonna sonora delle nostre vite e saldo nel nostro cuore.

Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 13 nov 2021 alle 15:28

Orso Matto, bella domanda: pensavo che Gladiator's Tale ed Into the Void fossero così per una sorta di immaturità o al limite proprio per il fatto che non fossero una band di primo livello e che finalmente fossero "sbocciati" con lo splendido "Legend of the Starborn" che al netto di errorini vari e lungaggini è davvero un gran bel disco mai uscito dal mio lettore. Alla luce dello sconcerto che mi ha lasciato "Sorrows" direi che è stata una botta di culo... spero di venire smentito col quinto ma ho poche speranze in merito purtroppo :(

Inserito il 11 nov 2021 alle 22:05

Di rimando alla nota del Recensore, volevo domandare come mai i Veonity hanno prodotto un capolavoro assoluto, Legend of the Starborn, e tutti gli altri dischi precedenti e successivi sono nettamente insulsi

Inserito il 09 nov 2021 alle 13:45

La recensione mi incuriosisce parecchio e, considerando che anche io sono un nostalgico del power anni 90, devo assolutamente ascoltarli!

Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.