Questo nuovo disco dei francesi
Merrimack è il classico disco che a partire dalla copertina dice tutto prima ancora di uscire dalle casse dello stereo, se poi li seguite sin dagli esordi allora vi basterà veramente poco per intuire che i cambiamenti stilistici non sono pochi, e del resto è anche normale, il precedente disco uscì nel 2006 e in tre/quattro anni può succedere di tutto.
Grey Rigorism è un passo avanti e rappresenta l'inizio di un percorso evolutivo che nel prossimo futuro potrebbe rivelarsi molto interessante. I Merrimack non stanno tradendo nessuna causa, questo deve essere chiaro da subito, stanno soltanto cercando di reinterpretare in chiave ancora più personale la loro visione del Black Metal. Rispetto al passato (caratterizzato da uno stile estremamente classico) le nuove canzoni risultano più strutturate e complesse, insomma sono ricche di dettagli che ad un primo ascolto possono sfuggire. La durata del cd è uno dei tanti segnali che i "nuovi" Merrimack stanno cambiando, in meglio. Quello che è rimasto conservato in tutta la sua interezza è una potenza di suono che non rinuncia alla classica violenza del Black Metal, soltanto che da adesso viene concentrata in un qualcosa di più concreto, e soprattutto originale. C'è un'aurea fredda e chirurgica che fa tornare alla mente certe cose uscite per la Moonfog Records, e per alcuni versi persiste un'affinità con i Satyricon post-Rebel Extravaganza. Canzoni come The Golden Door e Kirjath-Ra sono indicative del nuovo percorso stilistico: più complesso, più strutturato, più curato... insomma più tutto. Inutile dire come la produzione faccia la sua figura dando maggiore spessore al tutto. I Merrimack non hanno nulla di cui preoccuparsi, anzi, questo è il loro personale salto di qualità!
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