Non si arrendono gli
Horna, anzi sembra che abbiano realmente contratto un patto con il diavolo. Ormai sono anni che pubblicano con una frequenza che ha dell'industriale qualsiasi tipo di prodotto musicale: dischi, mini-cd, split, singoli, per non parlare delle immancabili versioni rare e in Lp degli stessi album, insomma un calderone al quale non è facile stare dietro. Ma la qualità? Una domanda lecita, e la risposta altrettanto; i fan apprezzano in ogni situazione, gli altri sicuramente meno, ma questo non implica il fatto che gli Horna mantengano comunque sia una standard più che discreto nei meandri del più tradizionale Black Metal.
Sanojesi Äärelle è il loro ultimo disco in studio, ed è originariamente uscito nel corso del 2008, quindi ci scusiamo con i lettori per il ritardo di questa recensione, ma il danno è fatto e siamo qui per rimediare. Questo album è in verità un doppio cd, per quasi un'ora e mezza di incontrastato e gelido Black Metal finlandese. E' quasi impossibile dare un giudizio sulla musica degli Horna, perchè a conti fatti basterebbe ascoltare un lavoro per poter dire di averli ascoltati tutti, però dall'altro versante bisogna ammettere che è sempre "piacevole" farsi trapanare le orecchie con l'ennesima colata di metallo nero. Gli ingredienti sono immutati nel tempo e si rifanno ad un riffing estremamente minimale e tagliente, dove la melodia assume dei connotati non convenzionali, semmai serve a sottolineare delle atmosfere crude e violente. Rispetto ai cd precedenti in questo caso la band decide di optare per un sound più diretto, lasciando in secondo piano quelle melodie un po' malinconiche e tristi, presenti a dosi massicce ad esempio nel bellissimo
Envaatnags Eflos Solf Esgantaavne del 2005. Il buio è forse l'elemento caratterizzante di entrambe i cd, avvolge tutto in una spirale di disperazione che rende l'approccio al Black Metal degli Horna un'esperienza onirica. Nel caso della seconda parte tutto si dilata, in primis la durata delle canzoni, come nel caso di
Liekki Ja Voima e
Musta Rukous, tutte e due si attestato sui dieci minuti. Questa è la tipica situazione in cui gli Horna danno sfogo alle loro caratteristiche stilistiche più "sperimentali" e al limite con l'ipnosi, nel senso che i brani prendono un piega molto dilata e priva di soluzioni variegate, un po' come succedeva in Ääniä Yössä, disco del 2006. Può piacere o provocare disgusto, questo è senza dubbio a scelta dell'ascoltatore. In conclusione gli Horna non fanno altro che ribadire la loro inquietante presenza nel panorama estremo, prendere o lasciare.
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