I nostrani
Motus Tenebrae con questo
The Synthetic Bliss giungono al fatidico terzo disco della loro carriera, e lo fanno con uno stile volutamente oscuro e devoto al Gothic Rock/Metal tanto caro ai Paradise Lost di metà carriera, ma svuotati da tutta la struttura elettronica. Rispetto al secondo disco sono migliorate alcune cose, come un songwriting più concreto e diretto, ma ci sono altri elementi che non convincono fino in fondo. La produzione è troppo leggera e ha un'atmosfera live che in altri contesti andrebbe bene, qui no, in più ci si mettono dei volumi bassi che di certo non aiutano. Insomma manca quello spessore che fa tremare i muri e che con uno stile simile riuscirebbe a sottolineare in maniera ancora più forte questa aurea di freddezza che avvolge The Synthetic Bliss. Sono migliorati anche sotto il profilo tecnico perchè le canzoni sono più varie... però, c'è sempre un però, stavolta si è esagerato con una durata complessiva che tocca i sessanta minuti di durata, e non sempre i brani sono all'altezza della situazione, con la triste conseguenza di portare alla noia e alla distrazione. Hanno uno stile compatto e ormai collaudato ma dovrebbero fare maggiore sintesi dei loro ingredienti; ci sono tracce che potevano durare molto meno e altre che potevano anche essere tranquillamente escluse. Questo ritorno dei Motus Tenebrae è quindi un cd controverso che presenta molte luci e ombre. Adesso sta a voi decidere e sicuramente la band può dare molto di più in termini di qualità pura. Nel disco troverete anche il videoclip di Electric Heaven, uno dei brani più rappresentativi della loro musica.
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