Tornano i piemontesi
Stigma, alfieri del deathcore italico, qui al secondo full-lenght dopo “
When Midnight Strikes!” del 2008.
Seguendo la scia del precedente disco, che aveva ad oggetto i film horror, il nuovo “
Concerto For The Undead” si ispira alla serie fumettistica di “Tales From The Crypt”, come ben mette in mostra la superba copertina.
Chi scrive è stato uno dei primi a rendersi conto delle potenzialità della band, già dal demo “
Metamorphosis” del 2004, segnalandoli subito come una “next big thing”. Il debutto sulla lunga distanza mi aveva dato ragione, sebbene già all’epoca si avvertisse un certo cambiamento nel modo di suonare della band, cambiamento che trova compimento in questo nuovo disco.
Cosa è cambiato?
Non certo la bravura della band, capace comunque di scrivere canzoni di impatto e di suonarle magistralmente. Molto più semplicemente, se ai tempi del demo al band era più orientata verso soluzioni che richiamavano alla mente i
Dillinger Escape Plan, oggi ci troviamo di fonte ad un sound appiattito sulle produzioni metalcore che tanto intasano il mercato.
Dal mio punto di vista si tratta di un bel passo indietro, un rinnegare il proprio talento artistico.
Inoltre, come non bastasse, il disco sembra davvero artificioso, nel senso che a fronte di una ‘confezione’ scintillante (il pacchetto artwork, concept, produzione, prestazione della band), oggettivamente stilisticamente perfetto, ci troviamo di fronte ad un contenuto che per certi versi è vuoto, carente di un songwriting capace di spiazzare l’ascoltatore, al punto che si arriva alla fine con il senso di aver sprecato il proprio tempo, ascoltando la stessa solfa per ben 41 minuti.
Non c’è ricerca, non c’è esaltazione del talento, nella musica degli
Stigma del 2010, c’è solo pedissequa riproposizione di quanto già fatto da altri.
“L’operazione è riuscita, il paziente è morto”. Ecco, gli
Stigma danno alle stampe un disco che probabilmente a chi è amante del metalcore darà momenti di gioia, ma che ha deluso me, un fan della primissima ora della band.
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