Stigma - Concerto for the Undead

Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2010
Durata:42 min.
Etichetta:Pivotal

Tracklist

  1. CHOP HIS HEAD OFF!
  2. PROVE YOU ARE A MAN!
  3. ...AND THEY DIED HAPPILY EVER AFTER!
  4. A MONSTROUS FEELING
  5. THE UNDERTAKER
  6. WHAT ABOUT A TERROR RIDE
  7. 3000 YEARS AND STILL KEEPING IT REAL
  8. A GRAVE SITUATION
  9. BEAT ME MAESTRO, EIGHT TO THE DEAD!
  10. DOCTOR SKELETON

Line up

  • Stefano "Vlad" Ghersi: vocals
  • Andrea Bailo: guitars
  • Flavio Magnaldi: bass
  • Stefano Ghigliano: drums

Voto medio utenti

Tornano i piemontesi Stigma, alfieri del deathcore italico, qui al secondo full-lenght dopo “When Midnight Strikes!” del 2008.
Seguendo la scia del precedente disco, che aveva ad oggetto i film horror, il nuovo “Concerto For The Undead” si ispira alla serie fumettistica di “Tales From The Crypt”, come ben mette in mostra la superba copertina.
Chi scrive è stato uno dei primi a rendersi conto delle potenzialità della band, già dal demo “Metamorphosis” del 2004, segnalandoli subito come una “next big thing”. Il debutto sulla lunga distanza mi aveva dato ragione, sebbene già all’epoca si avvertisse un certo cambiamento nel modo di suonare della band, cambiamento che trova compimento in questo nuovo disco.
Cosa è cambiato?
Non certo la bravura della band, capace comunque di scrivere canzoni di impatto e di suonarle magistralmente. Molto più semplicemente, se ai tempi del demo al band era più orientata verso soluzioni che richiamavano alla mente i Dillinger Escape Plan, oggi ci troviamo di fonte ad un sound appiattito sulle produzioni metalcore che tanto intasano il mercato.
Dal mio punto di vista si tratta di un bel passo indietro, un rinnegare il proprio talento artistico.
Inoltre, come non bastasse, il disco sembra davvero artificioso, nel senso che a fronte di una ‘confezione’ scintillante (il pacchetto artwork, concept, produzione, prestazione della band), oggettivamente stilisticamente perfetto, ci troviamo di fronte ad un contenuto che per certi versi è vuoto, carente di un songwriting capace di spiazzare l’ascoltatore, al punto che si arriva alla fine con il senso di aver sprecato il proprio tempo, ascoltando la stessa solfa per ben 41 minuti.
Non c’è ricerca, non c’è esaltazione del talento, nella musica degli Stigma del 2010, c’è solo pedissequa riproposizione di quanto già fatto da altri.
“L’operazione è riuscita, il paziente è morto”. Ecco, gli Stigma danno alle stampe un disco che probabilmente a chi è amante del metalcore darà momenti di gioia, ma che ha deluso me, un fan della primissima ora della band.
Recensione a cura di Luigi 'Gino' Schettino

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.