Li avevamo lasciati col loro primo album live, in grande attesa per il loro sesto lavoro da studio. I Symphony X tornano sul mercato discografico con The Odyssey, album che ha cominciato a far parlare di se già quando si sparse la voce sulla direzione musicale che avrebbe intrapreso. Forti del buon successo ottenuto con V, un album che inizialmente mi aveva lasciato un po' interdetto, ma che successivamente ho riscoperto e apprezzato, seppur non alla follia, The Odyssey si presenta come l'album più duro dei tempi del debutto. Dopo le sonorità thrashy del primo album, il power oriented Damnation game, il melodico/tecnico The Divine Wings Of Tragedy, il neoclassico Twilight in Olimpus ed il concept V, ne sussegue questo ultimo capitolo The Odyssey che mostra il lato più aggressivo ed energico di tutta la loro carriera. Sono proprio le chitarre le vere protagoniste di questo disco ( a discapito di una sensibile riduzione del lavoro di Pinnella, che però si rifà nella suite finale), Romeo ha fatto un lavoro mirato proprio a dare questo "nuovo" approccio alla band ed al disco in se stesso. La scelta a quanto pare è decisamente riuscita dato che The Odyssey si piazza di sana pianta fra le release più significative di quest'anno e contemporaneamente viene ad essere uno dei capitoli più esaltanti di tutta la loro discografia. Pur non mostrando una certa evoluzione e progressione del loro sound, cosa accaduta in parte, se non completamente, fino a TDWOF, The Odyssey offre certi spunti e certe aperture davvero spiazzanti (nel senso positivo del termine). A contribuire alla pesantezza dell'album troviamo, oltre a chitarre più heavy, un impeccabile Russel Allen più aggressivo del solito e quanto mai graffiante (su "Inferno" la sua prestazione sfiora momenti quasi growl!) esprimendo la sua totale maturazione ed evoluzione.... certi passaggi dimostrano in maniera particolare quanto sia totalmente a suo agio col proprio "strumento".
Non mancano i classici momenti deja-vu in cui si ripetono passaggi e fraseggi tipicamente Symphony X, ma questo non credo rappresenti un problema di grosso spessore, i SX non hanno mai preteso di essere una band totalmente rivoluzionaria, anzi! In tutta la loro carriera hanno sempre avuto un occhio di riguardo per il loro classico marchio di fabbrica, mantenendo sempre i loro elementi caratteristici.
L'opener "Inferno" e "Incantations Of The Apprentice" possono rappresentara in maniera completa tutte le sfaccettature e la profindità di questo disco che minuto dopo minuto vi farà sognare.... non c'è che dire, è un disco di rara bellezza che crescerà sempre di più con gli ascolti.
Quando ci si imbatte in lavori eccezionali come questo preferisco non approfondire particolarmente il discorso e lasciare che la musica parli da sola. Spero si capisca quanto questo disco sia essenziale per i fan dei Symphony X e per il metal in generale Solo il tempo ci dirà se ci troviamo di fronte ad un disco al livello del loro capolavoro indiscusso The Divine Wings Of Tragedy. Per ora The Odyssey continua imperterrito a sostare nel mio lettore cd. Buon viaggio a tutti!
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