Copertina 6

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2003
Durata:56 min.
Etichetta:Scarlet
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. NIGHT OF DEFENDER
  2. DELIGHT IN DYING
  3. MAGIC TOUCH
  4. THE DAWN
  5. OUT OF THE DARK
  6. NDE
  7. COMMAND TO DESTROY
  8. GLADIATOR
  9. THE LAST LIGHT

Line up

  • Alexander Reimund: vocals
  • Marcus Amend: guitars
  • Michael Apfel: bass
  • Sascha Tilger: drums
  • Jurgen Bormuth: keyboards

Voto medio utenti

Seconda sudata fatica discografica per i tedeschi Tyrant Eyes, power metal band recentemente approdata presso la nostrana Scarlet, per la quale esce questo The Darkest Hour.
La proposta della band poco si discosta da quello a cui anni di power trito e ritrito ci hanno purtroppo abituato, al punto che riuscire a stupire positivamente in questo genere (a meno di non essere dei veri e propri fanatici) risulta sempre più improbabile.
I pochi punti di forza di questo album, altrimenti parecchio insignificante, stanno nelle varie influenze, dal thrash al prog, disseminate lungo le 9 tracce, grazie alle quali è possibile, tutto sommato, dare un giudizio (seppur minimamente) positivo dell'intero lavoro.
Dall'iniziale "Night Of The Defender" fino alla conclusiva "The Last Light", quello che convince meno è l'uso massiccio delle tastiere, poco amalgamate con gli altri strumenti, e il cantato privo di piglio e della forza di trascinare in maniera dignitosa il restante della band.
Buono invece il lavoro che sta alle spalle di tutto ciò, della chitarra e della batteria soprattutto, anche se troppo spesso scelte banali e scontate pervadono il susseguirsi dei riff e degli stacchi che compongono i brani.
Continui saliscendi di attenzione accompagnano l'ascolto di The Darkest Hour, alla fine del quale viene quasi da tirare un sospiro di sollievo, accompagnato però da un sentimento di sconforto davanti all'ennesima potenzialmente valida band che si ostina a suonare un genere che ha esaurito in fretta quello che aveva da dire.
Se non potete fare a meno della vostra dose di melensa melodia da canzonetta e della solita doppia cassa a elicottero (per fortuna qui poco ostentata), concedetevi pure l'ascolto dei Tyrant Eyes, così come di centinaia altre band che fanno a gara per il "premio ovvietà" del metal; se cercate invece un gruppo con qualcosa da dire, allora dirigetevi altrove, alla svelta.
Recensione a cura di Marco 'Mark' Negonda

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