Ecco altri cinque temibili accoliti pronti ad ingrossare le fila della Filibusta, dato che da Piacenza, probabilmente seguendo il corso del Po sino al Mare Adriatico, il vascello dei
Black Bones ha già preso rotta per Tortuga.
Infatti, "Pirates of the Coast" è un concept album incentrato sulle avventure della ciurma guidata dal capitano Gill McGee, con i Black Bones che dispiegano le vele sotto i colpi di sonorità rivide più Rock che Heavy, con marcate influenze Punk (beh... qui affondano le origini del gruppo), Folk e Metal, in un maelstrom musicale decisamente più vario da quanto ci si poteva invece aspettare dopo averne scoperto il contesto lirico.
L'acustica "Pirates of the Coast" ci introduce nell'immaginario dei Black Bones, prima che la punkettona "We Will Rise Again" e poi la più metallica "Seaquest" inizino ad alzare i ritmi. Ed i nostri pirati lasciano subito una buona impressione, con il cantante AJ Blood che mostra una buona versatilità, anche se si fa preferire quando affronta le tonalità più basse ed aspre, come nel caso di quelle etiliche di "Drink Up Me Mateys" o in quelle declamatorie e ruvide di "The Rolling Bones of Gill Mc Gee" o "Captain Blood".
Completano l'album due bonus tracks, estranee al concept e dall'indole più stradaiola, come "Good Times" e "Rock'N'Roll", poste a suggellare quello che si rivela un buon esordio per i Black Bones.
Per il futuro sarà comunque necessario dedicare maggior cura ai cori ed attenzione nell'amalgamare le diverse influenze che calano all'interno dei brani ("The Demon’s Lair" o "End of Time").
Più Misfits che Running Wild...
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