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Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2010
Durata:51 min.
Etichetta:Pure Steel Records

Tracklist

  1. CORRUPTED YOUTH
  2. BETRAYED
  3. ROAD TO NOWHERE
  4. GUITAR SOLO
  5. THE CELL
  6. NO MERCY
  7. HOLDING ON
  8. KAMIKAZE
  9. VOICE OF THE SPHYNX
  10. LAW OF THE STREETS (TIDDEN HRACK)
  11. FIRE WHEN READY (HIDDEN TRACK)
  12. IVORY TOWER (HIDDEN TRACK)
  13. TEARS OF REMEMBRANCE (HIDDEN TRACK)
  14. ON THE ATTACK (HIDDEN TRACK)

Line up

  • David Nava: vocals
  • JR3: guitars
  • Kevin Clayton: bass
  • Michael Anthony: drums

Voto medio utenti

Nella seconda metà degli anni '80 i Commandment si erano dati parecchio da fare, la formazione statunitense aveva, infatti, realizzato il proprio album d'esordio, "Engraved in Stone", e iniziato a lavorare al successivo "No Mercy".
Il loro secondo lavoro non fu però completato e, a causa della difficoltà di trovare un nuovo deal dopo che la Amethyst Records aveva cessato l'attività), per i Commandment inizio un lungo periodo d'oblio che si interruppe brevemente nel 1999 quando la O.P.M. Records ristampò "Engraved in Stone". Passano altri 10 anni quando il compito di riproporre l'album, tocca poi alla Arkeyn Steel, e sull'onda del bel ricordo dei tempi andati che tanto ha preso piede ultimamente, ecco che viene recuperato anche "No Mercy", stavolta grazie alla Pure Steel.
Quello dei Commandment è (... era?) un old US Power Metal al limite dello Speed, che ricorda, anche per l'approccio vocale di David Nava, moltissimo gli Agent Steel ed un po' meno i primissimi Crimson Glory e Liege Lord.
"Corrupted Youth" conferma subito l'accostamento con la formazione di John Cyriis, anche se il guitarwork di John Remesnik non è comunque all'altezza di quello della coppia Garcia/Kilfelt (o del suo successore Bernie Versailles). E' corretto comunque ricordare che si tratta di un lavoro che non era stato portato a termine, e questo si ripercuote anche nella registrazione, alquanto deficitaria, e che penalizza ancor di più le cinque bonus tracks che sono state aggiunte per arricchire questa operazione di recupero.
Ma sotto le ceneri cova della buona musica e lasciano davvero una buona impressione brani come la drammatica e teatrale "Road to Nowhere" (un tocco di Queensryche), l'incalzante "Kamikaze" o l'intensa e maideniana "Ivory Tower".
La sensazione che ne emerge, quindi è che i Commandment avessero un discreto potenziale, che però ai tempi non hanno potuto mettere a fuoco, perdendo così il treno per la gloria.
Ridotto purtroppo ad un terzetto dopo la morte di David Nava, i Commandment sono recentemente tornati in azione e stanno lavorando su nuovo materiale.
Vedremo se saranno in grado di riallacciare il filo con il loro passato.
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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