Questi tedeschi Valborg sono strani, e non si fanno problemi a nasconderla questa stranezza, e difatti il loro terzo album è una particolare concezione di Death Metal con elementi progressivi. Crown Of Sorrow di fondo è un album oscuro e con delle atmosfere oserei dire anche malsane, però poi all'improvviso si apre a soluzioni stilistiche che si estraniano dal discorso del Metal estremo per andare ad abbracciare uno stile che rimanda anche agli anni 70 e a certe divagazioni molto Hard Rock, insomma una cosa interessante e anche piena di intuizioni sfiziose. Il problema sussiste nel momento in cui le canzoni si mantengono su una durata troppo breve, e questo non permette al gruppo di dare libero sfogo ad ogni intuizione, e questo è un fattore che si palesa quando parte la lunga (undici minuti) Crying Under The Fortress Of God, sicuramente l'episodio migliore del lotto, dove in pratica il loro approccio al Metal estremo si manifesta in tutta la sua varietà. Anche tecnicamente la band ha un buon potenziale da sfruttare, e da mettere in mostra, anche se ad essere onesti nella maggior parte dei casi preferisce dare sfogo a quella attitudine più marcatamente live e grezza. I Valborg sono un gruppo in continua evoluzione e per rendere chiara questa cosa basterebbe dare un ascolto in sequenza cronologica dall'esordio ad oggi, e credo proprio che non si arresterà oggi, anzi, non mi stupirei se fra qualche anno la componente prettamente Death Metal venisse ridimensionata. Estremi ma raffinati, due caratteristiche che difficilmente vanno in simbiosi con equilibrio, ma non è il loro caso questo.