Bel momento per
Slash, ascia storica dei tanto discussi Guns'n'Roses che furono, sempre più alle prese con il mondo fatato della musica made in MTV. Dopo un milione di apparizioni fatte tanto per dire "io c'ero", il capellone della sei corde si circonda di un parco ospiti da capogiro (Da Lemmy a Ozzy, da Fergie a Dave Grohl, e così via all'infinito) per dare alle stampe il suo nuovo album omonimo. Devo ammettere che, nonostante le mie tante riluttanze, il disco suona bene, sia come produzione che come sostanza: i pezzi ci sono, ed i solos di Slash sanno ritagliarsi il loro spazio, giusto e sacrosanto, ma mai invadente. Belle le linee vocali, adeguatamente adattate al cantante di turno, e mi piace sottolineare la bella opener "
Ghost", dal riffing ipnotico; subito dopo, "
Crucify the Dead" sempre proprio un pezzo di Ozzy, tanto la canzone è cucita addosso a mr. Osbourne. Altre perle di questo disco, "
Doctor Alibi", con un Lemmy che da solo fa la partita, e la bella "
Watch This", in cui il drumming di Dave Grohl fa la differenza.
Molte canzoni radio-friendly, a volte oltre la soglia del sopportabile, per un album che, di certo, si candida a diventare la colonna sonora di chissà quanti films, reality shows, ed altre porcellate made in eMpTyV. Fatta salva la qualità delle canzoni in questo album omonimo, non posso esimermi dal confessarvi che, più di una volta, mi è venuto in mente il faccione di Axl Rose, che si mangia le mani, le sue e quelle degli altri Guns... Uno a zero, palla al centro.